L’associazione In Nome del Popolo Inquinato replica al Movimento Cinque Stelle sulla questione del forno crematorio, comunicando di aver inoltrato alla Magistratura di Civitavecchia istanza per un riesame di quella che viene definita la “torbida” faccenda del crematorio.
“Abbiamo fatto presente come la celata esistenza di un vero e proprio Piano Regolatore Cimiteriale, approvato con delibera n° 287 del 1997, non abbia permesso al CTU di ” far conoscere al Giudice la verità”. Identica nota, raccontano dal comitato, è stata inviata alla Procura presso la Corte di Appello di Roma ed è stata fatta formale richiesta al Segretario Generale del comune di Civitavecchia di effettuare una fiscale disamina di tutto l’iter del crematorio.
“Si dà il caso – affermano dall’associazione In Nome del Popolo Inquinato – che la gran parte di questi “presunti fattacci” sia accaduta durante l’amministrazione 5 stelle che avrebbe dovuto espletare, come prevede la legge, azione di indirizzo e controllo ma che invece è stata, a dir poco, dormiente. Scegliete voi il proverbio che desiderate: i cavalli si vedono all’arrivo – ride bene chi ride ultimo!”.