Nel 2017 l’allora Comitato di Gestione prese atto, senza approvare, il Piano Operativo Triennale 2018-2020 dell’Autorità Portuale, quello dove era prevista, tra l’altro, di reintrodurre il binario da far utilizzare ai crocieristi diretti a Roma. Questo, parola più parola meno, il concetto espresso dall’esponente del Movimento Cinque Stelle, Francesco Fortunato, all’epoca componente del Comitato di Gestione di Molo Vespucci, che replica all’intervento di ieri del segretario locale del Pd, Stefano Giannini.
“Giova ricordare al segretario del Partito Democratico – scrive Fortunato – che di solito, prima di avventurarsi in affermazioni del tipo “ il Comitato di Gestione dell’ADSP, in cui è presente il rappresentante dell’amministrazione comunale, ha votato favorevolmente nel 2017 […] il Piano Operativo Triennale” , ci si documenta, non fosse altro per evitare di incorrere in figure non proprio splendide. Visto che sono stato pubblicamente tirato in ballo, in quanto nel 2017 rappresentante dell’amministrazione, credo che sia il caso che si facciano i dovuti chiarimenti. Il 30 Ottobre del 2017 si è svolto un Comitato di Gestione che aveva tra gli argomenti all’ordine del giorno, cito testualmente, il “Piano Operativo Triennale 2018-2020. Presentazione ed eventuale approvazione”. Perché eventuale approvazione? Perché quell’anno era l’anno del correttivo porti. L’anno in cui i presidenti sono stati nominati per la prima volta direttamente dal ministro competente (Delrio) e dal governatore della regione (Zingaretti) senza utilizzare le famose “terne” in cui le amministrazioni locali esprimevano le proprie preferenze. Inoltre era anche l’anno dove veniva cancellato il vecchio Comitato Portuale (organo che riuniva TUTTE le rappresentanze interessate alla gestione dello scalo, dai lavoratori al Sindaco) per sostituirlo con il nuovo Comitato di Gestione, organo POLITICO dell’Ente i cui membri dovevano avere requisiti pari a quelli del Presidente dell’Ente stesso. Dulcis in fundo il Comandante della Capitaneria di Porto di allora, membro effettivo del Comitato, ovvero l’Ammiraglio Leone, era arrivato a ricoprire l’incarico solo da poche settimane. Per tutti questi motivi, e non solo, la stesura del Piano Triennale quell’anno è stata abbastanza difficoltosa, lo dimostra il fatto che le revisioni dello stesso si succedevano a cadenza giornaliera. Se il segretario Giannini si fosse preso la briga di chiedere, e leggere, il verbale di quel quel Comitato si sarebbe accorto che la discussione sul Piano Operativo Triennale fu sospesa. Quindi nessuna approvazione. In data 16 Novembre 2017 l’ordine del giorno del Comitato riportava al punto 3 il “Piano Operativo Triennale 2018-2020. Presa d’atto del testo in recepimento delle integrazioni presentate”. Presa d’atto, non approvazione… c’è una grande, grandissima, differenza. Il Comune all’epoca stava presentando l’ormai noto progetto del Welcome Center a Fiumaretta, progetto che prevedeva, oltre alla presenza al suo interno dei Tour Operator locali che dovevano presentare i propri pacchetti ai crocieristi, anche gli stalli del TPL e del servizio Taxi che avrebbero portato i turisti al centro città o, per chi ne avesse avuto l’esigenza, direttamente alla stazione ferroviaria. Quindi figuriamoci se il “rappresentante dell’amministrazione” poteva accettare che nel porto ci fosse una stazione ferroviaria dedicata ai turisti senza fare nemmeno un fiato. Che poi chiamare stazione ferroviaria un marciapiede, con una pensilina e quattro panchine, piazzato al posto dell’aiuola antistante il cantiere Privilege richiede uno sforzo di immaginazione notevole… Chiudo con un piccolo appunto polemico. Questa vicenda, insieme a tantissime altre che hanno visto come protagonista le varie AdSP in questi anni, è figlia di quello scellerato dispositivo chiamato “correttivo porti”, norma partorita dal governo Gentiloni che ha di fatto ESCLUSO i Sindaci e/o i rappresentanti politici locali dall’Organo Politico (controsenso enorme) delle AdSP, sancendo di fatto uno scollamento definitivo tra i due Enti e rendendo i porti italiani, tutti incastonati all’interno delle città che li ospitano, dei piccoli regni indipendenti. Se il segretario Giannini vuole proprio recriminare su qualcosa cominciasse da questo”.