“Nel primo secolo d.C. l’imperatore Traiano fondò due nuovi porti di Roma: uno presso l’attuale Fiumicino, l’altro nell’attuale Civitavecchia. Il primo oggi, a causa dell’insabbiamento della foce del Tevere, è uno stagno esagonale vicino al centro commerciale parco Leonardo; Civitavecchia invece è uno dei porti croceristici più importanti al mondo, con 3 milioni di croceristi all’anno. A distanza di quasi 2000 anni, il geniale sindaco di Roma vorrebbe, invece, costruire un porto per le navi da crociera a Fiumicino, dando a un privato fondi del Giubileo 2025, evento
durante il quale, peraltro, evidentemente tale opera non potrà essere pronta”. Inizia così un lungo intervento del Forum Ambientalista sulle questioni Civitavecchia-Fiumicino, che parla di progetto di discutibile attuazione, che manca di valutazione di impatto ambientale e che ignora la naturale tendenza all’insabbiamento della zona, tutto per spostare il traffico croceristico da Civitavecchia a Fiumicino.
“Nel frattempo qualche “scienziato” locale – spiegano dal Forum – seppur in mancanza di un progetto presentato, si dice già favorevole a bruciare i rifiuti nell’attuale centrale elettrica di Torre Valdaliga nord. Il ricatto occupazionale, che almeno dagli anni ‘70 ha condizionato lo sviluppo economico della nostra città verso la monocultura energetica, assume oggi caratteri grotteschi. A Civitavecchia la “monnezza“ proveniente dalla Capitale e da chissà dove, in un impianto che anche solo per dimensioni non potrebbe essere sostenibile a livello ambientale, e che già sappiamo non darà i posti di lavoro promessi; a Fiumicino invece il traffico croceristico, con tutto l’indotto e lo sviluppo che comporta. Il tutto parallelamente ad una lettera dell’ENEL
relativa all’auspicata chiusura di Torrevaldaliga Nord tanto dovuta nei tempi in ottemperanza alle prescrizioni dell’AIA , quanto arrogante e inaccettabile nei contenuti e nei modi.
È giunto il momento in cui Civitavecchia, e quindi la sua Amministrazione, si opponga con fermezza a questi ricatti! È superfluo ricordare che ancora oggi, per la presenza di varie attività inquinanti, tra cui le stesse navi da crociera, paghiamo uno scotto enorme in termini ambientali, che si traduce nella tristissima percentuale di morti per tumore nel territorio.
Riteniamo che ogni cittadino, ogni esponente politico di Civitavecchia abbia il dovere morale di esprimere apertamente e chiaramente la propria contrarietà alla combustione di qualsiasi materiale, tanto più rifiuti, a TVN, e la volontà di mantenere il traffico croceristico nel nostro porto, magari iniziando ad attuare quanto previsto nel progetto ZephYro per renderlo più pulito, partendo dalla elettrificazione delle banchine”.