Niente accordo sul bando di gara di Enel per i servizi legati allo scarico delle carboniere alla banchina antistante la centrale di Torre Valdaliga Nord. Al termine di un lungo confronto, svoltosi ieri pomeriggio al tavolo regionale, le parti sono rimaste sulle rispettive posizioni, con l’azienda energetica che, pur confermando le aperture su alcuni aspetti legati alla formulazione del bando, ha confermato comunque la sua intenzione di procedere a gara. Immediata la reazione della Compagnia Portuale Civitavecchia, che già in serata ha organizzato una piccola manifestazione di protesta davanti ai cancelli della centrale.
Questa sera si tenterà una nuova mediazione al tavolo regionale già convocato, ma le posizioni appaiono distanti e sembra che difficilmente si possa arrivare ad una fumata bianca. L’Enel, infatti, conferma comunque l’intenzione di procedere con la gara, avendo comunque inserito tra le clausole che ad aggiudicarsela dovrà essere un’impresa locale in possesso della necessaria esperienza nel settore dei servizi connessi alla movimentazione del carbone e, fatto più importante, che un eventuale nuovo soggetto che dovesse subentrare a Minosse, dovrà necessariamente servirsi del personale della Compagnia Portuale nel quadro della cosiddetta clausola sociale. Minosse e Compagnia Portuale, dal canto loro, contestano che il bando sia aperto così come formulato da Enel, sostenendo che è in aperto contrasto con quanto previsto dalla Legge 84 del 1994. Peraltro, le due società hanno già presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, che ha fissato l’udienza per il prossimo 21 novembre.