“Il sindaco di Civitavecchia, Pietro Tidei, nel corso della riunione sindacale sul problema delle partecipate, tenuta al Comune il 27 novembre ’12, presenti tutte le delegazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil ed USB ed una foltissima rappresentanza dei lavoratori interessati, ha dichiarato che io, Gennaro Gallo, della segreteria territoriale della Uiltrasporti, sono stato responsabile del fallimento di queste aziende e della possibile perdita del lavoro degli oltre quattrocento dipendenti”.
“Questa la sostanza delle accuse consumate con tono violento, infamante, evidentemente diffamatorio e intimidatorio. Colgo l’occasione per ringraziare Flavio Zeppa della USB comunale che mi ha prontamente e pubblicamente, nel corso dell’assemblea, espresso solidarietà invitando il sindaco a comportamenti adeguati alla carica che riveste. Il sindaco Tidei continua a pensare di potere esercitare le sue funzioni di direzione della cosa pubblica ricorrendo alla demagogia, alla diffamazione, alla illazione leggera e irresponsabile. Evidentemente non si rende conto degli effetti devastanti che le sue accuse possono procurare in clima così tanto infuocato e, oggettivamente, irrazionale. Per ciò che riguarda il suo comportamento, niente di nuovo rispetto al passato: è una sua caratteristica quella di fare la politica strillata. Così come è nelle sue tradizioni e nella sua storia praticare la sua direzione all’interno di una condizione della cosa pubblica traboccante di “vacche grasse”. Per la prima volta Tidei si trova a fare i conti “con le vacche magre” e in condizione di dovere rispondere alle esigenze occupazionali di quattrocento lavoratori e non sa dare risposte esaustive a questi e alle loro famiglie. Ecco allora che Tidei tira fuori il livore, l’accusa infamante e infondata, comunque strillata in condizione di impotenza e di rabbia. Non fa i conti con se stesso e con le proprie capacità, il sindaco, cerca un colpevole che deve essere comunque un altro e mai se stesso. Non è più un difetto comportamentale, è una patologia. Non può difatti un sindacalista, chiamato a svolgere i suo ruolo in difesa dei lavoratori, fare fallire un’azienda. Tidei lo sa o, almeno, dovrebbe saperlo. Che sia io o altri non importa. Un sindacalista non può, per le responsabilità che gli competono fare fallire un’azienda, punto e basta. Perciò il sindaco Tidei si misuri con le proprie capacità, come primo dell’amministrazione comunale e con i suoi alleati indichi le soluzioni per un problema grave e complesso che è nelle intenzioni di tutti risolvere. Io continuerò a fare il mio mestiere di sindacalista, onorandolo sino in fondo come ho sempre fatto. Lui onori il suo cominciando a chiedere scusa”.
Gennaro Gallo
Segreteria Territoriale Uiltrasporti di Civitavecchia