“Ciò che più temevamo, sembra si stia avverando”. Così la Giovanile Democratica di Civitavecchia commenta il passaggio dall’opposizione alla maggioranza cittadina di quei pochi giovani ancora vicini alla politica, ovvero Daniele Perello, Vincenzo Gaglione, Mirko Mecozzi e Luca Scotto, diventati improvvisamente orfani dei valori in cui si riconoscevano.
“A braccetto sulla via di Damasco, folgorati da una luce alla loro destra – si legge nella nota della Giovanile Democratica – sono divenuti improvvisamente orfani dei valori nei quali si riconoscevano, tanto da indire anche conferenze stampa per farlo sapere al mondo, probabilmente indifferenti a quel sano senso di pudore che, ahi noi, è oggi sempre più lontano dai salotti della politica. Sempre che si tratti ancora di salotti e non di altre stanze meno decorose. No, questo noi non lo accettiamo. Non è questa la futura classe dirigente in cui ricominciare a sperare, non sono persone che nascondono il loro cartellino del prezzo, dietro improbabili giustificazioni o progetti di rinnovamento. C’è chi addirittura cita Don Luigi Sturzo, o chi si avventura in pallide imitazioni di Montezemolo. Grazie, ma preferiamo credere in noi stessi, nella nostra coerenza, nella reale consapevolezza di dover cambiare la classe politica che mal ci rappresenta, diffidando da quegli insegnamenti che ci renderebbero tali e quali ai nostri predecessori, e dunque peggiori di loro. È tempo di proporre alla città un’alternativa seria, cambiando ciò che non va nei partiti di centrosinistra, senza il bisogno di rinnegare ciò che rappresentano. Rinnegando decenni di lotte partigiane, di lotte sindacali, di diritti civili pagati col sangue di chi ha lottato anche per noi, rinnegheremmo noi stessi. La nostra città non ha più bisogno di altre contraddizioni, ma di solide certezze”.