“I delfini tursiopi (Tursiops truncatus) nelle baie di Sarasota in Florida e di Barataria in Louisiana espellono microfibre di plastica attraverso il respiro, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista PLOS One”. Ad affermarlo è il dottor Giovanni Ghirga nella sua nuova lettera.
“Le microplastiche sono ormai diffuse ovunque – si legge nell’intervento – sulla terra, nell’aria e persino nelle nuvole; si stima che solo negli oceani ce ne siano circa 170 trilioni. Gli esseri umani e la fauna selvatica sono principalmente esposti a queste particelle attraverso l’ingestione e la respirazione. Lo studio ha evidenziato che le particelle di plastica espulse dai delfini sono chimicamente simili a quelle trovate nei polmoni umani, tuttavia, non è ancora chiaro se i delfini siano maggiormente esposti a queste sostanze rispetto alle persone. Le microplastiche, inalate dagli esseri umani, possono causare infiammazioni polmonari e malattie come polmonite, bronchite, danni ai tessuti e, in alcuni casi, possono causare il cancro. Poiché i delfini condividono caratteristiche biologiche simili con l’uomo, è probabile che anche loro possano essere a rischio di queste problematiche. Inoltre, le microplastiche contengono sostanze chimiche che possono influire sulla riproduzione, la salute cardiovascolare e la funzione neurologica negli esseri umani, rischi che potrebbero riguardare anche i delfini. Questa ricerca sottolinea l’importanza di studiare questi animali come indicatori dell’impatto dell’inquinamento sugli ecosistemi marini e, di conseguenza, anche sulla salute delle persone che vivono nelle aree costiere. Tuttavia, ci sono ancora molti aspetti sconosciuti, come l’effettiva quantità di plastica inalata dai delfini e gli effetti a lungo termine sulla loro salute polmonare. Le microplastiche vengono introdotte negli oceani attraverso il deflusso, le acque reflue e persino attraverso l’aria; abbiamo detto si stima che circa 100.000 tonnellate di microplastiche vengano rilasciate ogni anno nell’atmosfera a causa dell’azione delle onde. Durante lo studio, i campioni di respiro dei delfini sono stati raccolti tramite dispositivi specifici durante valutazioni sanitarie su esemplari selvatici, successivamente le particelle sospette di plastica sono state analizzate con tecniche avanzate per confermarne la natura. Questo lavoro evidenzia quanto sia diffusa la contaminazione da plastica e suggerisce che ridurre l’uso della plastica sia una soluzione importante per contrastare questo fenomeno e proteggere l’ecosistema marino”.
Dziobak MK, Fahlman A, Wells RS, Takeshita R, Smith C, Gray A, et al. (2024) First evidence of microplastic inhalation among free-ranging small cetaceans. PLoS ONE 19(10): e0309377. doi:10.1371/journal.pone.0309377