“Le inondazioni, aggravate dal cambiamento climatico, sono tra i fenomeni naturali più comuni e devastanti per la salute umana. Dal 2000 al 2019, hanno colpito oltre 1,65 miliardi di persone, causando più di 104.000 morti. Il riscaldamento globale aumenta la frequenza, l’intensità e la durata delle inondazioni, con proiezioni che indicano una crescita esponenziale dell’esposizione umana entro il 2100. Questi eventi hanno un impatto diretto e indiretto sulla salute, sia nel breve che nel lungo termine”. Ad affermarlo è il dottor Giovanni Ghirga nella sua nuova lettera.
“Le inondazioni provocano morti dirette – si legge nella missiva – come annegamenti e incidenti legati all’evento, ma anche indirette, derivanti da interruzioni nell’accesso a cure mediche, acqua potabile e servizi igienici. I danni infrastrutturali e i disagi prolungati possono peggiorare condizioni croniche, aumentare il rischio di malattie infettive e generare problemi di salute mentale. Le ferite fisiche sono comuni, così come le malattie trasmesse da acqua contaminata o vettori come zanzare e roditori. Le donne in gravidanza e i bambini sono particolarmente vulnerabili, con rischi di complicazioni ostetriche e malnutrizione.
La salute mentale subisce un colpo importante: stress, ansia e disturbi post-traumatici sono frequenti, con effetti più marcati su bambini e persone già svantaggiate. Le disuguaglianze sociali amplificano le conseguenze: nei paesi a basso reddito, infrastrutture deboli e risorse sanitarie limitate aggravano i danni, mentre nei paesi ricchi, comunità povere e minoranze etniche vivono in zone più soggette a inondazioni, con minori capacità di recupero.
Le soluzioni per mitigare gli effetti sanitari delle inondazioni includono interventi strutturali, come dighe e sistemi di drenaggio, e soluzioni basate sulla natura, come il ripristino di ecosistemi naturali. È cruciale ridurre le emissioni di gas serra per limitare l’intensificazione di questi eventi. La preparazione è altrettanto fondamentale: sistemi di allerta efficaci, strutture sanitarie resilienti e una pianificazione inclusiva possono salvare vite. Durante e dopo le inondazioni, è necessario garantire igiene, accesso a risorse essenziali e supporto medico, anche tramite la telemedicina.
Permangono lacune conoscitive significative: mancano dati completi sulla mortalità a lungo termine, soprattutto nei paesi a basso reddito, e sulle conseguenze cumulative di eventi meno visibili, come le inondazioni lampo. È indispensabile migliorare la capacità di prevenzione e risposta per affrontare una crisi che, senza interventi adeguati, diventerà sempre più grave con il progredire del cambiamento climatico”.
Wu Y, Wen B, Gasevic D, Patz JA, Haines A, Ebi KL, Murray V, Li S, Guo Y. Climate Change, Floods, and Human Health. N Engl J Med. 2024;391(20):1949-1958. doi:10.1056/NEJMsr2402457.