Più che cercare di convincere chi chiede chiarezza, il Presidente Monti deve convincere il Parlamento e i giudici che applicano la Legge. È la replica dell’ex consigliere del Pd Stefano Giannini al numero uno dell’Autorità Portuale, che ieri aveva bollato l’interrogazione parlamentare presentata da Marietta Tidei come “un mero attacco personale e politico”. Nel suo nuovo intervento, Giannini cita la sentenza del Consiglio di Stato nella quale si legge che la dichiarazione del Ministero riportata anche da Assoporti “è palesemente smentita dalla Legge 296 del 2006, secondo la quale le autorità portuali sono enti pubblici non economici e sono per questo assoggettati al regolamentazione del decreto legislativo 165 del 2001 in materia di selezione e assunzione del personale”.
“Questa è la sentenza definitiva – afferma l’ex consigliere del Pd – se poi Monti è il novello Berlusconi che non rispetta Giudici e Sentenze, possiamo farci poco. Se invece proprio non le conosce, possiamo farci ancora meno Riguardo poi agli insussistenti tentativi di confondere le acque, tra la disciplina del rapporto di lavoro e la selezione pubblica conclude l’ex consigliere del Pd – il Tar ha già smentito definitivamente anche questa sciocchezza”.
E sulla questione, replicando al Presidente dell’Autorità Portuale, interviene anche l’onorevole Marietta Tidei.
“Voglio ricordare al Presidente Monti – dichiara – che il mio non è un attacco personale. A differenza di quanto hanno fatto e continuano a fare i suoi sodali nei confronti della mia famiglia, non ho sollevato questioni che riguardano la sfera personale o patrimoniale del Presidente, ho posto l’attenzionie su atti compiuti dal presidente nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche. Come testimoniano una sentenza del TAR e del Consiglio di Stato infatti non è possibile per le Autorità portuali sottrarsi alla normativa sulle assunzioni degli enti pubblici. Quanto riportato dalla Nazione di Livorno dovrebbe chiarire le idee al Presidente Monti: i dipendenti delle Autorità portuali dovranno restituire parte degli emolumenti ricevuti, questo perchè sono stati equiparate al pubblico impiego e quindi anch’esse soggetti al blocco delle retribuzioni stabilito con la legge 78. La trattativa è stata lunga poichè ha riguardato tutte (ma proprio tutte, dunque anche quella di Civitavecchia, che a quanto pare non è un enclave come qualcuno credeva) le Autorità Portuali d’Italia, ma il richiamo ufficiale del Ministero di circa un mese fa ha chiuso la porta ad ogni altra iterpretazione. Le autorità portuali sono d’altronde inserite nell’elenco ISTAT delle Pubbliche amministrazioni. Respingiamo dunque le accuse del Presidente Monti, visto che non siamo stati noi a fare un uso “personale e politico” dell’Autorita’ Portuale. Sarebbe stato più facile pubblicare la lista degli assunti ma sono e rimango contro le liste di proscrizione.Avrei potuto far firmare l’interrogazione a qualche collega ma io, a differenza di altri, sono abituata a metterci la faccia. Sapevo che mi avrebbe risposto che è’ la vendetta dei Tidei ma l’ho fatto lo stesso. Vorrei infine infine invitare il Presidente a evitare di continuare a parlare de “i Tidei” perché in questa città in molti tengono famiglia I Monti, i Grasso, etc. etc, etc”.