Nuovo appello da parte dei lavoratori del cantiere Ex Privilege, sul quale regna ancora incertezza per quanto riguarda la riapertura. Visti gli oltre 100 milioni di euro in arrivo dal Governo all’Autorità Portuale, i metalmeccanici chiedono un paracadute per affrontare questo periodo di difficoltà. E non risparmiano qualche stilettata ai sindacati.
“Non abbiamo nessuna novità sulla riapertura del cantiere – afferma uno dei lavoratori – avevano detto che a settembre ci avrebbero fatto rientrare in una parte delle lavorazione che si devono svolgere dentro il cantiere, o comunque che avremmo lavorato fuori. Gassen di Royalton ha detto che non è detto che la riapertura debba scivolare a primavera o addirittura estate prossima. Quindi non si capisce, siamo insicuri di quello che vogliono fare, noi vogliamo una risposta. Facciamo un appello al presidente dell’Autorità Portuale, Di Majo perché con la pioggia di euro in arrivo dal Governo non hanno pensato ad un piccolo paracadute per noi lavoratori ex Privilege. Siamo demoralizzati, e speriamo nell’aiuto di qualcuno. In questo senso ringraziamo il sindaco Tedesco che ci ha garantito sostegno. Per quel che riguarda i sindacati, non ci sentiamo tutelati fino in fondo e ci dobbiamo difendere da soli. Sarebbe dovuta intervenire la Fiom Cgil, che avrebbe dovuta parlare per noi”.
4 Comments
giovanni
Non vorrei essere l’uccello del malaugurio ma non vorrei che siamo caduti dalla padella nella brace
Marco f
Ma cercare un lavoro no??!! Rimane un mistero il perché l’autorità portuale debba garantire una collocazione a questi personaggi e non a tutti gli altri che hanno prestato servizio sempre all’interno del porto ma in realtà diverse. In tutti questi anni non sono riusciti a trovare un lavoro alternativo. Che credibilità ed affidabilità hanno queste persone?? Fossi io la nuova proprietà col cavolo che li assumerei.
daniele
Ce n’è di gente in giro che cerca il lavoro e spera di non trovarlo.
giovanni
Prendere un sussidio senza lavorare forse lo ritengono meglio.
Ma forse lavorano in nero da qualche parte