“Il blocco delle pompe di sollevamento dell’impianto fognario di Tarquinia lido è un problema che deve essere risolto una volta per tutte senza se e senza ma, per il rispetto e la tutela ambientale del litorale”. Inizia così l’intervento di Marzia Marzoli, presidente Sindacato Italiano Balneari di Tarquinia.
“Non bastano le parole rassicuranti del sindaco di Tarquinia – prosegue Marzoli – per mantenere la calma sul tema che riguarda il fosso “Scolo dei giardini”, perché quel guasto “di pochi minuti”, dichiarato forse, con un pò di leggerezza sui giornali, ha fatto guai incalcolabili. Nessuno ha spiegato che tipo di guasto c’è stato e perché è passato cosi tanto tempo per il ripristino del danno. Purtroppo è stata una tragedia annunciata, visto che i residenti e gli operatori balneari che vivono e lavorano vicino al fosso, sono anni che denunciano gli sversamenti di liquame nel fosso da parte delle pompe di sollevamento dell’impianto fognario del comune di Tarquinia, un tipo di incidente che si è ripetuto ogni anno, senza mai vedere la soluzione definitiva del problema. Una cosa è certa! Il turismo balneare ha bisogno di amministratori responsabili e lungimiranti, che sappiano investire risorse, per la salvaguardia dell’ambiente e per la salute, e non ultima, per la tutela dell’economia locale, sul turismo balneare, che rappresenta un buon 30% dell’indotto stagionale di Tarquinia. Questi incidenti gravi, sono decisamente evitabili, chiediamo allora, che non accadano mai più e che si faccia tutto ciò che è possibile per risolvere il problema.
L’efficienza di un impianto, di una pompa di sollevamento, dovrebbe prevedere la presenza di due motori che dovrebbero lavorare in modo alternato, pronti ad entrare in funzione automaticamente, qualora una pompa dovesse guastarsi, infine dovrebbe avere un sistema di allarme, per il pronto intervento di un tecnico reperibile 24 ore su 24, di un gruppo elettrogeno per i problemi all’impianto elettrico. Questi accorgimenti sono indispensabili. Il guasto all’impianto avvenuto domenica è un esempio di una cattiva gestione dell’impianto, inaccettabile, visti i danni che ha procurato. Pretendiamo che l’amministrazione del comune di Tarquinia si faccia carico di prendere, immediatamente, seri provvedimenti tecnici, che si mettano sul bilancio risorse per la tutela ambientale, per lo spostamento delle pompe o per il convogliamento delle acque in una conduttura di emergenza, solo così sarà possibile tranquillizzare operatori balneari e i turisti. Solo così, sarà possibile rinnovare la necessaria fiducia nei confronti di una amministrazione comunale, che dovrà imparare in fretta a farsi carico e risolvere problemi cronici, per lavorare ad un vero e proprio sistema turistico, che valorizzi, finalmente, il patrimonio ambientale, artistico ed archeologico di Tarquinia”.