CIVITAVECCHIA – Si prevede una maxi opposizione rispetto alla determina regionale che ha preso atto della nuova perimetrazione per quanto concerne le zone soggette ad uso civico, che esclude alcune aree e ne inserisce di nuove rispetto a prima. Centinaia di cittadini, tutti proprietari di immobili che insistono nelle aree che dovrebbero essere soggette a gravame, hanno infatti partecipato ieri pomeriggio all’assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale per fare il punto sulla situazione, che, come detto, potrebbe andarsi a modificare nuovamente, rispetto a quanto già discusso negli ultimi anni, proprio alla luce della nuova perimetrazione.
Al di là degli aspetti di carattere prettamente politico, con gli interventi di diversi esponenti dei vari partiti e movimenti, l’assemblea ha avuto il merito di chiarire quali sono le zone di Civitavecchia individuate come soggette ad uso civico sulla base della nuova perizia demaniale e di tracciare un percorso per, eventualmente, bloccare l’iter. Dal dibattito è emerso che può essere presentata opposizione sia singolarmente, come avvenuto già in occasione della precedente perimetrazione con circa un centinaio di cittadini che sono ricorsi al commissario degli usi civici, sia complessivamente presentando osservazioni rispetto alla determina regionale. Un’opposizione è stata giudicata fondamentale al fine di evitare che, sulla base del cosiddetto silenzio-assenso, la nuova determina possa proseguire il suo iter nella massima tranquillità. Il Comitato già costituito in opposizione alla precedente perimetrazione si è detto disponibile ad assistere i nuovi cittadini che vorranno presentare ricorso. Intanto, però, un chiarimento importante e forse fondamentale su tutta la questione potrà arrivare dal pronunciamento del commissario regionale agli usi civici. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 10 aprile e da parte del commissario sembra sia arrivata la rassicurazione che il suo pronunciamento definitivo arriverà comunque prima della fatidica data del 26 maggio, ovvero del giorno nel quale si terranno le elezioni amministrative. Un eventuale accoglimento da parte del commissario delle tesi sostenute dal Comitato, il quale si basa su atti di compravendita del 1827, sancirebbe, di fatto, la fine di ogni contenzioso, visto che tutte le aree cittadine non sarebbero più soggette ad uso civico.