Goletta Verde di Legambiente ha assegnato tre bandiere nere alla regione Lazio per l’illegalità sui mari e nelle coste. Dai dati del dossier Mare Nostrum si evince come il territorio laziale si posizioni al 4^ posto in Italia, preceduto dalla Sicilia, dalla Puglia e dalla Campania. Nella fattispecie i vessilli neri sono stati conferiti “all’Amministrazione Comunale di Gaeta per i progetti di porti turistici per più di 5.000 imbarcazioni con annesse strutture commerciali e nuove costruzioni da realizzarsi a Formia, Gaeta e Minturno. all’Enel per il progetto di conversione a carbone di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia, in quanto procedere in tranquillità il suo iter in barba protocollo di Kyoto ed alla volontà dei cittadini. Infine la terza bandiera è stata assegnata al comune di Sabaudia nel parco nazionale del Circeo per la mancanza di segnali forti contro l’abusivismo edilizio per non aver dato esecuzione alle numerose ordinanze di demolizione degli abusi presenti all’interno dello stesso parco”. Dalla campagna di Legambiente, giunta alla sua 21esima edizione, si apprende che finora sono 1.503 le violazioni accertate per scarichi fognari non trattati, pesca illegale, violazioni alla normativa da diporto e costruzioni di case abusive sulle aree demaniali costiere che invadono le coste con 4,16 infrazioni per ciascuno dei 361,5 chilometri di litorale laziale. 431 le persone denunciate o arrestate e 786 i sequestri effettuati. La qualità delle acque poi ? stando a Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde ? è il fenomeno più preoccupante. Il Lazio sale per il numero di reati d’inquinamento del mare e l’incremento percentuale rispetto lo scorso anno è di quasi il 154%. Secondo il programma di monitoraggio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in collaborazione con le 15 regioni italiane costiere finalizzato al controllo dell’ambiente marino costiero, il Lazio è risultato essere all’ultimo posto. Nessun campione prelevato è, infatti, risultato privo di contaminazione e ben il 74,2% dei campioni risulta di bassa qualità. La Guadagnini passa poi alla questione dell’abusivismo edilizio sul demanio dicendo che fino ad oggi si è fatto poco e risultano all’appello 191 infrazioni, 264 persone denunciate o arrestate ed 89 sequestri. Il portavoce di Legambiente conclude sostenendo che sia necessario un cambiamento di rotta attraverso scelte politiche che vadano verso uno sviluppo realmente sostenibile che tuteli l’ambiente marino e costiero e che punti sul turismo di qualità seguendo magari il modello delle aree protette.