Sala convegni dell’hotel San Giorgio gremita per la presentazione del progetto politico del candidato sindaco de La Svolta, Massimiliano Grasso, e di Fratelli d’Italia, rappresentata ai massimi livelli.
Primo argomento trattato è stato il rapporto con l’Enel: «La prima cosa che faremo al Pincio è prendere l’accordo con Enel e stracciarlo. È inammissibile che ogni cittadino, nonostante quello che questo territorio ha dato in termini ambientali, debba restituire al colosso energetico 320 euro a testa. Cozzolino e Lucernoni hanno fatto questo capolavoro. Enel non può solo lucrare su questo territorio deve investire come invece accade troppo spesso a Firenze». Altro tema toccato è quello della differenziata: «Milioni di euro per trovare una situazione da terzo mondo. Un porta a porta spinto che dal primo marzo porterà ad avere case, androni di palazzi, sottoscala, strapieni di bidoni di immondizia che deturperanno visivamente e non solo quello che resta di bello a Civitavecchia. Quale scienziato l’ha ideata? Noi la bloccheremo subito attuando una nuova politica di differenziata, investendo su impianti di selezione e trattamento di rifiuti impedendo di far diventare Civitavecchia la discarica di Roma come accade oggi con Cozzolino». Grasso parla poi di Terme (“che devono portare sviluppo e posti di lavoro non favorire solamente gli interessi di imprenditori di fuori, come sta accadendo”) e di porto (‘‘finora abbiamo più subìto la servitù piuttosto che sfruttare l’enorme opportunità e ricchezza del nostro porto”). Non dimentica poi di citare il progetto dell’outlet (‘‘distruggerà il commercio locale essendo realizzato esclusivamente per i crocieristi, ma noi lo bloccheremo’’) e la Marina (“tolta la statua del bacio sono state messe solo le transenne e noi la faremo rivivere”).
«Fino a qualche tempo fa – ha dichiarato il coordinatore provinciale di FdI, Marco Silvestroni – c’era l’unione del centrodestra da Forza Italia alla Lega. Chiesero a Grasso di candidarsi. Oggi non ci sono più, senza nemmeno un confronto e un progetto serio. Noi non siamo così, noi crediamo nelle persone e nella parola data. Grasso la merita». Alla fine vengono comunque lasciate porte aperte all’aggregazione di altre forze civiche (in sala tra gli altri, salutato da Grasso e applaudito per il suo impegno sugli usi civici, c’era anche Vittorio Petrelli) e anche all’unità del centrodestra, ma a patto che ci si sieda al tavolo per condividere proposte, senza diktat da parte di nessuno.