Fridays For Future aderisce al presidio indetto per venerdì alle 18 davanti al Teatro Traiano. “Crediamo fermamente – spiegano dal movimento di protesta – che la questione Palestinese sia perfettamente in linea con le rivendicazioni che, come movimento, abbiamo sempre fatto. Non può esistere una lotta per la giustizia climatica, sociale, di genere, senza sottolineare l’importanza della lotta anticolonialista che la Palestina e il popolo Palestinese portano avanti da 75 anni.
Il conflitto Israelo-Palestinese non è nato il 7 ottobre 2023 e, davanti alla rappresentazione mediatica a cui stiamo assistendo, crediamo sia necessario fare controinformazione e portare avanti un’idea che da sempre condividiamo: evitare di schierarsi riguardo la questione Palestinese non significa essere neutrali, significa schierarsi dalla parte di chi, illegalmente, occupa un territorio da 75 anni. Il giornalismo e le posizioni dei nostri partiti risultano appiattite, appoggiandosi quasi esclusivamente alla linea dettata da Israele e ci riportano ad un concetto importantissimo sulla rappresentazione delle nostre lotte: la rappresentazione mediatica insieme alla politica governativa è forte coi deboli e debole coi potenti. A quella che viene presentata come “Unica democrazia del medioriente” è permesso distruggere il 51% (per ora) delle abitazioni di Gaza, bombardare la nazione più densamente popolata della terra dove il 43% delle persone ha meno di 14 anni. Stiamo (Unione Europea e Occidente) permettendo azioni come il tagliare acqua, cibo ed elettricità lasciando passare questa violazione dei diritti umani come il diritto alla difesa di Israele. Stiamo parlando della stessa democrazia del medioriente che, con la complicità dell’occidente tutto, ha rivendicato le parole del proprio ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir che, ridendo, ha detto: “Perché nessuno studia a Gaza? Perché i bambini sono tutti morti”. Alla luce di questo, davanti alle prese di posizione da parte dei partiti al governo (tutti, dalla destra della Meloni all’opposizione di centrosinistra della Schlein) e in questa situazione di repressione del dissenso e di revisionismo storico, crediamo sia fondamentale alzare la testa e dire ad alta voce: LA PALESTINA DEVE ESSERE LIBERA. Libera dal colonialismo, dalla violenza, dalla repressione, dalla propaganda di Stato e dalle bombe che, quotidianamente, vengono sganciate sulla popolazione Palestinese. Come Fridays For Future prendiamo una posizione chiara: se nella storia, come ci è stato detto da 2 anni a questa parte, i conflitti si dividono tra un aggredito e un aggressore, noi ci schieriamo dalla parte dell’aggredito. Al presidio, da parte nostra, non verranno accettate né bandiere di Israele né comportamenti antisemiti. Palestina libera, indipendente”.
1 Comments
Dario
Altro che ambientalisti, questi sono le solite quattro zecche della sinistra che di volta in volta indossano la maschera di no coke, no tav, no biodigestore. Questa volta in nome dell’antimperialismo antagonista anni ’70 si schierano a favore dei terroristi di Hamas. La causa del popolo palestinese non ha nulla a che vedere con gli assassini della jihad. Vergognatevi, siete come i nazisti del terzo reich!