“Ora che l’emergenza rifiuta sembra, almeno provvisoriamente, domata, riteniamo inevitabili alcune considerazioni. Le uscite di Tidei in materia di rifiuti hanno rappresentato il non riuscito tentativo dell’ormai ex sindaco di arrampicarsi sugli specchi. In passato, ad ogni guasto dei mezzi meccanici, gridava al sabotaggio, dimenticando quanto fosse probabile che compattatori con decine d’anni sulle ruote avessero dei problemi”.
“Una volta mandato a casa, ha addossato tutte le colpe per guai del genere ai “traditori”; da ultimo le responsabilità secondo lui ricadrebbero sui lavoratori e “Città pulita”. Insomma, vari colpevoli, che cambiano di volta in volta a seconda del momento e delle convenienze. Ma Civitavecchia sa benissimo che non è così e che le vere responsabilità per questa situazione sono tutte sue, con la sola attenuante che può dividerle con il suo predecessore. La realtà è che Tidei – che ha ereditato una situazione gravissima – ha a sua volta commesso un errore altrettanto grave, che da una parte lo ha fatto venire meno all’impegno preso con gli elettori e gli altri partiti e gruppi della maggioranza (quello di mantenere Hcs e i servizi in mano pubblica), e dall’altro ha ingigantito i problemi della raccolta rifiuti. Subito dopo l’elezione ha ignorato il suo stesso programma e ha cominciato a lavorare per la cessione delle municipalizzate. E’ rimasto sordo a tutte le proposte e sollecitazioni che venivano della sua stessa maggioranza per l’organizzazione generale della holding e per un avvio della modernizzazione del parco mezzi. Non ha ascoltato nessuno, perché voleva essere solo lui a decidere tempi e modi di un percorso che andava contro il programma elettorale, cioè verso la privatizzazione. Oggi le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Se Tidei, due anni fa, avesse cominciato seriamente a lavorare per la riorganizzazione di Hcs ed avesse avviato la raccolta differenziata porta a porta su tutta la città (cosa per la quale sono già pronti due milioni di euro) non ci sarebbero stati cassonetti stracolmi e nauseanti. Con i suoi continui interventi ha voluto nascondere le sue responsabilità, ma le montagne di rifiuti hanno inesorabilmente svelato il senso e il valore della sua amministrazione”.
Mauro Guerrini
Enrico Luciani