“Sconcertante”. Così il consigliere comunale del Pd, Mauro Guerrini, giudica la possibilità che la Regione Lazio imponga alla Asl Roma F di chiudere l’ambulatorio di oncologia dell’ospedale San Paolo.
“Già più volte – dichiara Guerrini – avevamo evidenziato in passato, come fosse assurdo che il nostro ospedale non avesse un vero e proprio reparto autonomo di oncologia, in ragione della crescente patologia di tipo oncologico che si registra tra la popolazione, e in particolar modo in quella del nostro territorio a causa dell’inquinamento con il quale conviviamo da anni. Ciononostante, l’ambulatorio oncologico esistente al San Paolo riesce ad offrire ai malati un’assistenza minima, ma sufficiente a garantire almeno i trattamenti farmacologici chemioterapici necessari. Oggi chiudere l’ambulatorio significherebbe obbligare questi malati a sottoporsi ad estenuanti pendolarismi a Roma o a Viterbo. Vi sono malati per i quali, spesso a causa delle gravi condizioni fisiche, percorrere anche un solo Km di strada rappresenta una fatica enorme. Dobbiamo perciò opporci contro simili provvedimenti chiamando non solo le forze politiche ma principalmente i cittadini a manifestare apertamente il proprio dissenso. Abbiamo il dovere di rivendicare il diritto alla salute e alla tutela della dignità delle persone. Come cittadini, infine, non possiamo accettare che in materia di Sanità si applichino, senza discernimento, i freddi e rigidi schemi della Ragioneria contabile per far quadrare i conti pubblici. Soprattutto – conclude Guerrini – non dobbiamo permettere che siano sempre i più deboli a pagare le conseguenze di politiche economiche sanitarie sbagliate”.