“L’annunciata delocalizzazione delle attività delle” Elia Ambrosetti” con conseguente perdita secca di 28 posti di lavoro, dimostra ancora una volta come la città di Civitavecchia stia via via perdendo di competitività in termini di investimenti soprattutto con il permanere della crisi economica, in questo caso con la crisi del settore auto motive, e come sempre accade i costi più elevati sono costretti a sopportarli i lavoratori, le loro famiglie e l’intera città”.
“E’ chiaro che senza impresa non c’è occupazione, e va da sè che un’impresa agisce sul mercato e da quest’ultimo è influenzato sia per la produzione sia per la redditività. Tuttavia, riteniamo, che le imprese che svolgono la loro attività economica su beni ottenuti in concessione – come è anche il caso della Privilege Yard, recentemente salita alle cronache locali per la grave crisi in cui versa, godono di vantaggi rispetto ad altri simili operatori. Dovrebbero, a nostro parere, almeno essere obbligati ad informare preventivamente gli enti concessionari delle loro scelte aziendali, in particolar modo quando le scelte investono temi delicatissimi come l’occupazione. Solo in questa maniera i lavoratori e le istituzioni non si troverebbero più in futuro, sotto gravi ultimatum e con le mani legate. Ci sarebbe, infatti, il tempo e il modo per elaborare un piano che porti in primo luogo alla restituzione della concessione ( visto che sono in crisi dovrebbe risultare un peso anche il costo della concessione), secondo al reperimento di un nuovo investitore e terzo al riassorbimento della forza lavoro. Qualora non fosse possibile, si dovrà attivare tutti gli strumenti utili a sostegno del reddito, della riqualificazione e della ricollocazione delle risorse umane.
Auspichiamo, nel frattempo, la creazione di un tavolo di confronto a cui partecipino parti sociali e istituzioni locali per tentare una mediazione che porti alla soluzione della vertenza”.
Mauro Guerrini