Prima il tavolo tecnico sul risanamento delle municipalizzate di Civitavecchia, fissato dall’assessore regionale al lavoro per la prossima settimana, poi un’assemblea con tutti i lavoratori di Hcs e delle Sot per verificare se sussistono le possibilità per l’intesa sul piano industriale. Ad annunciare i due nuovi appuntamenti i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil Cesare Caiazza, Paolo Sagarriga Visconti e Giancarlo Turchetti, che oggi tornano a chiedere certezze sulla salvaguardia degli oltre 400 dipendenti delle municipalizzate. Intanto domani assemblea dell’Ugl, che attacca: “Cgil, Cisl e Uil non più credibili”.
I tre sindacati, infatti, non hanno gradito le proposte avanzate da liquidatori e amministratori di Hcs e delle sot per ridurre il costo del lavoro, le quali secondo i segretari vanno a colpire i diritti economici e normativi degli stessi lavoratori. “Abbiamo registrato ed esaminato tali proposte – spiegano Caiazza, Sagarriga Visconti e Turchetti – ma non intendiamo fornire nessuna disponibilità in assenza di un “progetto organico” capace di coniugare la riduzione del costo del lavoro con l’implementazione e la riqualificazione dell’attività delle municipalizzate, rendendole nella prospettiva economicamente stabili”. Praticamente un “altolà” nei confronti di liquidatori e amministratori, ai quali Cgil, Cisl e Uil chiedono di non attuare nessun provvedimento, anche se condiviso da altre sigle sindacali. Un riferimento chiaro all’Ugl, che nei giorni scorsi aveva promosso l’operato dei liquidatori causando un nuovo attrito con gli altri sindacati. “Non consentiamo – affermano Cgil, Cisl e Uil – che si mettano le mani nelle tasche dei lavoratori in assenza di certezze sulle finalità del percorso”. L’unica cosa che può essere fatta subito, secondo la triade, riguarda accordi individuali con le persone interessate, per il superamento dei super minimi e di altri privilegi non ascrivibili ai contratti nazionali e ai contratti di II livello. “Intanto liquidatori e amministratori di Hcs e sot – concludono i sindacati – in vista di una possibile complessiva intesa, possono continuare a verificare il numero di lavoratori vicini alla pensione per i quali chiedere alla Regione l’utilizzo di ammortizzatori per l’esodo anticipato”. Per quanto riguarda le altre questioni, invece, Cgil, Cisl e Uil continuano a predicare calma, almeno fino a quando non sarà la Regione a prendere in mano la questione.