Il sindaco Moscherini ha sospeso per dieci giorni il bando per la cessione ai privati del 60% di Hcs, la holding comunale dei servizi. La decisione è stata comunicata dallo stesso primo cittadino questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso la sala Cutuli del Pincio. Moscherini ha precisato che la sospensione servirà “per comunicare le conseguenze che vengono dal referendum”. Conseguenze che, per il sindaco, accompagnato stamattina dal segretario generale del Comune, Luigi Annibali, e dall’assessore al Bilancio, Gianpiero De Angelis, sono praticamente nulle.
“Si è erroneamente ritenuto che con la vittoria dei sì nel referendum – ha detto Moscherini – la delibera 71 fosse decaduta. Non è così, perché con l’abrogazione dell’articolo 23 bis rientriamo semplicemente nel precedente quadro normativo comunitario, che è molto meno stringente. Se volessimo, infatti – ed è una posizione non certo minoritaria in seno al consiglio comunale – potremmo portare la cessione all’80%, ma spero comunque che alla fine il consiglio richiesto non si faccia, perché lo considero inutile”. Ma la novità di maggiore rilievo emersa stamattina in sala stampa è quella relativa al sicuro incremento delle tariffe del servizio idrico cui sta andando incontro il Comune. Sarà questa, infatti, l’inevitabile conseguenza dell’altrettanto ineludibile passaggio di Civitavecchia in Ato 2, sempre secondo quanto riferito dal sindaco, carte alla mano.
“Abbiamo ricevuto lo scorso 25 maggio – ha spiegato ancora il primo cittadino – dal garante del servizio idrico regionale una ingiunzione, recapitata anche ad Ato 2, che impone l’ingresso del nostro comune nell’ambito territoriale ottimale e che ci sottolinea che questo passaggio rappresenta un preciso obbligo di legge”. Ma allora, se si tratta di un obbligo di legge, qual è il problema? Perché Civitavecchia non entra in Ato2? “Non ci vogliono” ha detto Moscherini. Se non ci vogliono, però i motivi non sono certo di poco conto, motivi che stanno lì, immutati da tempo immemore e che, anche negli ultimi quattro anni, di certo non sono cambiati. Ato scrive al Comune che il depuratore non funziona correttamente . “Come noi non abbiamo voluto gestire la linea delle Regione, questo non lo vuole nemmeno Ato2. In più la società di ambito sottolinea il deficit infrastrutturale per il quale sarebbero necessari 30 milioni di euro di investimenti, per cui la conferenza dei sindaci dovrà intervenire immediatamente nella rimodulazione della tariffa. Una rimodulazione – ha concluso il sindaco – che ci porterà in linea con gli altri comuni, visto che al momento noi paghiamo di meno”.