La prossima settimana la Cgil si riunirà con le altre organizzazioni sindacali per fare il punto sulla situazione su Hcs ed avanzare una proposta da portare al Tavolo Regionale. Al riguardo la Cgil ritiene che la strada da percorere è quella che porta ad operare in un orizzonte ampio, puntando alla definizione di ampi consorzi intercomunali. Il sindacato si dice disponibile al confronto con altri punti di vista e proposte, sempre che non scaturiscano da pregiudiziali politiche. Il riferimetno è all’Ugl, accusata dalla Cgil di fare politica e di dividere i lavoratori.
“La Cgil – dichiarano il segretario della Cgil Cesare Caiazza, il segretario della Fp Cgil Diego Nunzi, il segretario della Filt Cgil Enrico Seri ed il segretario della Filcams Cgil Marco Feuli – è la più antica, grande e rappresentativa organizzazione sociale del Paese e del nostro territorio. Forse è così anche perché, nella nostra azione quotidiana, anteponiamo sempre agli interessi di sigla quelli del mondo del lavoro e dei pensionati che organizziamo e rappresentiamo, ai quali – per Statuto – sottoponiamo, di volta in volta, le scelte e le decisioni che attengono a singole vertenze o ad accordi generali. Da qui nasce la nostra storica propensione all’unità sindacale, non come obiettivo da raggiungere ad ogni costo, ma come valore e strumento utile per conferire maggiore potere rivendicativo ai lavoratori e alle lavoratrici. Con questo spirito, nella difficile e complessa vicenda legata alle municipalizzate di Civitavecchia, dove la sfida è quella di salvaguardare oltre 400 posti di lavoro, abbiamo operato per andare anche oltre i confini tradizionali di “CGIL CISL UIL” agendo, dapprima, insieme anche a USB e successivamente, malgrado la vertenza avesse già vissuto molti impegnativi momenti (fino alla disdetta dell’accordo sulla cassa integrazione) che di fatto l’avevano orientata, non abbiamo opposto pregiudiziali rispetto alla partecipazione del UGL, non ponendo neppure problemi di “rappresentatività”. L’unità sindacale e le lotte dei lavoratori hanno determinato straordinari risultati che forse non siamo stati bravi a valorizzare.
E’ stata derubricata dall’agenda politica dell’amministrazione di Civitavecchia l’urgente e contingente necessità di “fare cassa” con la vendita dei servizi pubblici locali. Si è aperto un formale Tavolo interassessorile in Regione Lazio nel quale esaminare le possibili soluzioni per rilanciare le municipalizzate, salvaguardando l’occupazione in essere, migliorando la qualità dei servizi e determinando le condizioni per tariffe più eque. Ora, mentre la saggezza volta agli interessi dei lavoratori, dovrebbe indurre a rafforzare l’unità sindacale, in un passaggio assai delicato e complesso, che deve vederci capaci di portare una proposta, condivisa dai lavoratori, al Tavolo Regionale, assistiamo – invece – a prese di posizione, dichiarazioni pesanti e assemblee convocate da una sola sigla, l’UGL. Questa sigla, attraverso un furore “politico” degno di miglior causa, nel vantare rapporti organici con il PdL che siede all’opposizione in Regione, spara sull’amministrazione Zingaretti dimenticando l’attenzione e la sensibilità dimostrata dalla Giunta regionale già nell’istituire il Tavolo di confronto. Agita delle interpellanze del capogruppo PdL Gramazio e delle risposte di assessori dalle quali, francamente, non abbiamo ben capito cosa si dovrebbe evincere. Si intromette, in maniera pesante, su questioni che dividono il Sindacato e che attengono alla sfera delle decisioni della politica come quella dell’ingresso in ATO 2. E’ evidente che ci troviamo in presenza di un’azione mascherata come “sindacale” ma, in realtà, con contenuti politici di parte. E poco importa se (nel rapporto organico con il movimento Freedom, rappresentato dalla stessa persona che è a capo dell’UGL a Civitavecchia) tale azione è volta solo ad esprimere critiche generalizzate nei confronti del centro – sinistra locale e di quello regionale, piuttosto che sia tesa a sponsorizzare ed aiutare i fautori del “rimpasto” della Giunta di Civitavecchia e la nascita delle “larghe intese”. Si tratta, in ogni caso, di un’azione che non muove dal merito sindacale. Cosa che come CGIL non abbiamo mai fatto (come dimostra abbondantemente la nostra azione critica e di mobilitazione anche nei confronti di amministrazioni a noi più vicine, di centro – sinistra come quella del Sindaco Tidei) e che non consentiamo facciano altri. Pertanto, la prossima settimana, condivideremo con tutte le altre OO.SS., confederali e delle categorie, compresa l’UGL, una riunione finalizzata a fare il punto sulla situazione e ad avanzare una proposta da portare al Tavolo Regionale che, per quanto riguarda la CGIL, non potrà che essere quella di operare in un orizzonte ampio – trovando soluzioni per le municipalizzate di Civitavecchia e per le tantissime situazioni analoghe presenti in ambito regionale – puntando alla definizione di ampi consorzi intercomunali. Siamo disponibili a confrontarci con altri punti di vista e proposte, sempre che scaturiscano dal merito sindacale e non da pregiudiziali politiche.
L’eventuale proposta, poi e rapidamente, dovrà essere portata all’attenzione dei lavoratori che dovranno approvarla, vincolando tutte le OO.SS. a quel mandato.
Se continuerà ad esserci chi, antepone all’unità dei lavoratori e al mandato degli stessi, interessi di sigla e/o politici, si porrà fuori dal cartello dei sindacati che conducono la vertenza, assumendosi la responsabilità di divisioni delle quali non si avverte il bisogno”.