L’ultimatum di liquidatori e amministratori di Hcs e delle Sot non è affatto piaciuto alla Cgil e all’Usb. Alla vigilia dell’atteso tavolo regionale, la Cgil invita tutti a mettere da parte le polemiche ed a concentrarsi sulle proposte. L’Usb, invece, ritiene che i liquidatori e gli amministratori si sarebbero dovuti dimettere, per opportunità e coerenza, quando chi li ha nominati è caduto. VIDEO
“Stiamo lavorando con Cisl, Uil e Usb – dichiara il segretario generale territoriale della Cgil Cesare Caiazza – per presentarci al tavolo di domani con importanti proposte che attengono all’implementazione delle attività delle municipalizzate, perché solo così sarà possibile determinare condizioni per cui il lavoro diventa stabile. Al tempo stesso avanzeremo dei dubbi su alcune scelte finora compiute dall’amministrazione comunale, sostenute dai liquidatori, che espongono a rischi importanti non solo i lavoratori ma tutti i cittadini, come ad esempio la questione del patrimonio immobiliare. L’atteggiamento dei liquidatori non aiuta – conclude Caiazza – basta polemiche, cerchiamo di essere gente matura che intorno a un tavolo cerca di mettere a disposizione idee e proposte per salvare 400 posti di lavoro, per rendere competitive le società e per abbassare gli oneri per i cittadini”.
Più dura la replica dell’Usb. “Esprimiamo forte dissenso – si legge nella nota diramata dall’Usb – per queste dichiarazioni minacciose e ritorsive nei confronti dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e della città intera. Per arrivare a ciò sicuramente hanno capito che il gioco delle tre carte è finito, non è andata come loro volevano imporre, unitamente a una sigla sindacale. Passano agli ultimatum creando panico e stress ai lavoratori e alle loro famiglie sperando che si accetti il ricatto di firmare un accordo solo rispondente alle loro esigenze. Tutto ciò che è stato proposto dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori stessi non è stato mai accettato. Così non verrà mai fuori quel tanto richiesto piano di risanamento aziendale. Non è accettabile che le decisioni siano prese in modo unilaterale”.
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