Attacco frontale dell’Ugl nei confronti della giunta Cozzolino su Hcs. L’organizzazione sindacale accusa di immobilismo l’amministrazione pentastellata, sostenendo che la mancata attuazione delle delibere prodotte dal Commissario Santoriello sta arrecando un danno erariale a Palazzo del Pincio di 200 mila euro mensili. In un lungo documento, l’Ugl, che chiede l’intervento dei sindaci revisori del Comune, invita la giunta Cozzolino, qualora sia convinta dell’illegittimità delle delibere commissiariali, a produrre nuovi atti amministrativi che consentano il salvataggio della holding comunale dei servizi.
Per il sindacato guidato da Fabiana Attig, non è più tollerabile una tale fase di immobilismo amministrativo che sta generando danni erariali a carico dell’ente, perdite di gestione a carico delle partecipate e inadempimenti in ordine al corretto pagamento degli emolumenti stipendiali con relativi oneri riflessi. “Il tempo di studiare va bene – conclude l’esponente sindacale rivolgendosi alla nuova amministrazione comunale – ma almeno lo si faccia con i testi di legge aggiornati, visto che i lavoratori non possono aspettare che il governo cittadino si diplomi sulla loro pelle”.
Questo il testo integrale dell’intervento Ugl.
“Ancora una volta durante il Consiglio Comunale di ieri Consiglieri sindaco sulla questione della Holding HCS, hanno parlato di “Forti dubbi giuridici sul percorso avviato dal Commissario e implicitamente dalle OO.SS.
La stranezza della situazione è che non sono entrati nel merito dei dubbi e dei vizzi giuridici, non si menzionano norme, leggi e soprattutto non si parla di quale percorso alternativo intraprendere. Nel merito l’UGL Ringrazia l’impegno di Massimiliano Grasso Capo Gruppo della SVOLTA che da sempre e coerentemente si è impegnato su questa grande vertenza per aver fatta sua la nostra richiesta di celebrare un Consiglio Comunale aperto dove finalmente si possa discutere a 360° sul futuro delle partecipate insieme però ai liquidatori i sindaci revisori e tutti i tecnici coinvolti. Ciò premesso Vorremmo soddisfare le richieste pubbliche del Sindaco:
Caro Sindaco, Cara Giunta e Cari Consiglieri Comunali, i sindacati compresa la scrivente o.s. la soluzione l’hanno già data che guarda caso è in perfetta linee con la tanto aspettata riforma sulle partecipate, che voi tanto attende alla fine del mese. Basterebbe studiare seriamente tutte le pagine della normativa.
Comunque al di là dei dubbi e delle incertezze e delle battute, come da voi richiestoci. La scrivente che non vuole creare attrito, ma essere collaborativa e quindi di aiuto, si permette di farvi notare alcuni aspetti, perché anche noi abbiamo studiato, sui quali vi invitiamo a riflettere.
Com’è noto con delibera commissariale n.60/2014 sono state approvate le misure per una completa riorganizzazione del sistema delle partecipate in house providing che alla data del 31.12.2013 hanno prodotto perdite di gestione per circa 23 milioni di euro stabilendo misure finalizzate non solo al recupero di margini di economicità quanto la salvaguardia dei livelli occupazionali legati all’immediata attivazione di processi di riorganizzazione interna economico gestionale delle risorse umane e strumentali con l’obiettivo di correggere i fattori di criticità accertati dai liquidatori , dai dirigenti e dallo stesso commissario straordinario.
In particolare sono state assunte le seguenti decisioni:
a) Approvazione delle singole relazioni di congruità dei servizi gestiti in house prodotte dai dirigenti relative ai singoli contrati di servizi in regime di proroga nell’anno 2014 e comunque in sede ” valutativa ” da esternalizzare o confermare in regime di House providing tenuto conto dei correttivi offerti dalla legge 147/2013 ;
b) L’accertamento delle conguità avrebbe consentito a far data dal 01.07.2014 di ottenere economie di scala quantificate in ragione di circa 2,4 milioni di euro annui;
c) L’accertamento dell’impossibilità per il Comune stesso di partecipare alla copertura delle perdite ed alla ricostituzione del patrimonio netto della H.C.S. S.r.l. in liquidazione, in misura totalitaria , né di accollarsi i maggiori costi di gestione sopportati dalla società e che hanno dato origine alla emissione della TIA straordinaria 2011;
d) La coperture delle perdite di gestione accertate al 31.12.2013 del gruppo HCS srl- e delle SOT CITTA’ PULITA srl –ARGO srl -IPPOCRATEsrl accantonate nel bilancio pluriennale 2015/2016 nei limiti dell’art.1 comma 552 e ss.della legge 147/2013 da conferire per far fronte ai debiti della procedura di liquidazione in misura non superiore a €13,5 milioni;
e) Una riorganizzazione dei servizi in termini di economicità con rinvio delle operazioni di fusione tra HCSsrl e Civitavecchia infrastrutture all’esito della pronuncia del reclamo in Corte di Appello avverso il decreto di rigetto del tribunale Civile di Civitavecchia del piano ex art.182 bis della L.F;
f) Precisazioni in ordine alla mancata possibilità di attuare il piano di ristrutturazione da parte del gruppo DELOITTES spa in quanto l’ente non dispone di adeguate risorse finanziarie liquide , tantomeno di cespiti disponibili “non necessari ai fini istituzionali” da conferire a Civitavecchia infrastrutture srl in grado di far fronte alle necessità del gruppo;
In relazione ai contenuti della delibera commissariale veniva impegnata la società HCS srl e le SOT in liquidazione di procedere all”adozione dei provvedimenti conseguenziali, in uno con l’adozione degli atti attuativi avallati dalle organizzazioni sindacali rappresentative con i quali dava l’avvio a forme di rapporto di lavoro flessibile per il personale eventualmente collocato in disponibilità, per consentire la salvaguardia degli equilibri occupazionali visto il rischio di un sistema di illiquidità delle partecipate, dovuto alla presunta incidenza degli oneri del personale in particolare riguardo a ” determinati profili professionali troppo un pò troppo gonfiati ” La delibera n.60/2014 prevedeva un regime transitorio di gestione di alcuni servizi nelle more della loro esternalizzazione (ambiente –AEC- verde pubblico-trasporto pubblico) e il passaggio a Civitavecchia Infrastruttura di quelli a carattere meramente patrimoniale quale il servizio farmaceutico , idrico integrato, e soste e parcheggi servizi in assenza di oneri a carico dell’ente locale –
Il processo di riorganizzazione dei servizi definito da tutte le OO.SS. nelle varie sedute i cui verbali sono agli atti, aveva l’obiettivo di evitare che il perdurare di siffatte condizioni gestionali in perdita ( si ricordi circa €23 milioni ) capaci di travolgere in caso di prolungato immobilismo, tutte le società partecipate ( in liquidazione ) con il rischio di un inevitabile fallimento .
Al riguardo, mentre voi aspettate con ansia il verdetto della Corte d’Appello, noi ci permettiamo di farvi notare e a non sottovalutare che il rischio che incombe a settembre in occasione della pronuncia al reclamo in Corte di Appello avverso il rigetto operato dal Tribunale di Civitavecchia in merito all’approvazione del piano concordatario con i creditori, sarà catastrofico.
Il rischio che ne conseguirà è la totale perdita dei posti di lavoro per l’inevitabile ” licenziamento collettivo” in presenza di un programma di esternalizzazione che vedrebbe esaltato il ruolo dei privati a detrimento della fonte lavoro .
L’insolvibilità della partecipate è legato purtroppo a doppio filo, da un lato l’ente versa in ritardo e in parte il controvalore degli affidamenti e dall’altro da una presenza di maggiori costi del personale che invece di rivedere a seguito processi di riqualificazione della spesa , restano immutati nonostante la scadenza del limite posto dalla richiamata delibera 60/2014 .
Si fa notare che l’inadempimento allo stato costa un differenziale di spesa di circa € 200.000,00 mensili.
Se poi la Giunta Cozzolino rimane sui suoi convincimenti di illegittimità delle delibere commissariali n. 60/2014 123/2014 -146/2014 e se tutto ciò fosse documentato, viste le osservazioni di merito poste in Consiglio Comunale, non si comprende perché con analoghi provvedimenti consiliari non si intervenga in modifica o integrazione degli atti in argomento allo stato pienamente efficaci.
Se è vero che gli stessi violerebbero alcuni principi posti dal d.l.95/2012 e dalle legge c.d. Bersani art.13 legge 248/2006 in entrambi casi si consiglia di analizzare gli effetti del recente secondo decreto infrastrutture giusta art. 34 del d.l. 179/2012 –in termini di attivazione dei bacini ottimali per la gestione dei servizi pubblici locali –limitando la possibilità di creare nuove partecipate-
In conclusione non è piu’ tollerabile una tale fase di immobilismo amministrativo che sta generando danni erariali a carico dell’ente, perdite di gestione a carico delle partecipate, e inadempimenti in ordine al corretto pagamento degli emolumenti stipendiali con relativi oneri riflessi. Il tempo di studiare va bene, ma almeno fatelo con i testi di legge aggiornati. I lavoratori non possono aspettare che vuoi di diplomate sulla loro pelle”.
FABIANA ATTIG – responsabile territoriale Ugl
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