È durata più di due ore l’assemblea dei lavoratori di Hcs e delle Sot, organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Usb, e svoltasi questo pomeriggio presso il centro sociale Chenis di viale Togliatti per l’indisponibilità dell’aula Pucci. Tanti gli interventi dei dipendenti delle società, che hanno chiesto spiegazioni ai sindacati sul tavolo regionale che si è tenuto venerdì scorso e sull’incontro in programma giovedì prossimo con liquidatori e amministratori. VIDEO
Al riguardo Cgil, Cisl, Uil e Usb hanno ribadito la volontà di non accettare sacrifici per i lavoratori senza garanzie per il futuro loro e delle società, avanzando una proposta basata anche sulla separazione tra debito e spesa corrente.
“Ci viene chiesto di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori, si parla di esuberi, ma non viene spiegato cosa succederà dopo, come i lavoratori avranno indietro quello che gli viene tolto”, hanno sottolineato nel corso degli interventi i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Usb, secondo i quali è necessario invece impostare un percorso che porti al rilancio delle società. Un piano già illustrato nel corso della riunione del tavolo regionale, che si basa sull’ampiamento dei servizi e sulla separazione tra debito e spesa corrente, perché ormai è chiaro che il debito difficilmente sarà ripianato, considerando anche quanto appreso a Roma venerdì scorso. “Con il pronunciamento del Tar sulla Tia Straordinaria 2009 non ci sono più 4 milioni di euro, mentre l’Enel a partire dal 2014 non darà più i 10 milioni di euro che finora ha dato ogni anno al Comune”, hanno spiegato i sindacalisti.
Una situazione nera, che preoccupa i lavoratori, che nel corso dell’assemblea hanno chiesto a Cgil, Cisl, Uil e Usb di assumere una posizione forte, senza escludere la possibilità di presidi davanti Palazzo del Pincio per far sentire la propria voce. Il primo banco di prova è previsto per giovedì prossimo, quando i sindacati incontreranno liquidatori e amministratori delle società municipalizzate. Stando a quanto emerso questo pomeriggio appare difficile che si possa giungere ad una soluzione condivisa. “La proposta delle società contiene il rischio di esuberi e del non mantenimento pubblico delle aziende”, hanno sottolineato i sindacati, secondo i quali ormai si pensa soltanto a non far fallire Hcs, senza spiegare cosa ne sarà delle altre società e dei loro servizi. Esuberi che tra l’altro, hanno rimarcato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Usb, vengono predisposti senza che si tenga conto di una riorganizzazione del lavoro, come ad esempio la raccolta dei rifiuti nel caso in cui entri in vigore il porta a porta. Dunque secondo i sindacati c’è il pericolo che il personale venga ridotto, senza tener conto poi delle mansioni che dovrà svolgere. Il tutto accompagnato poi dall’ormai annosa questione dei privilegi, contro cui si sono scagliati anche oggi lavoratori e sindacati, ma, stando agli stessi, non ancora intaccati dalle società. A questo punto non resta che attendere l’incontro di giovedì, tappa obbligatoria in vista della nuova riunione del tavolo regionale già fissata per il 25 marzo.