Massimo Felice Lombardi sarà licenziato. E’ questa una delle novità emerse dalla conferenza stampa del sindaco Tidei conclusasi poco dopo le 13 e nel corso della quale il primo cittadino ha delineato la nuova strategia per salvare Hcs. Al supermanager, in sostanza, sono state addossate parte delle colpe del deficit di 32 milioni di euro della holding. Durante l’incontro con la stampa, infatti, Tidei ha illustrato il reale stato finanziario di Hcs, alla luce della relazione tecnica incrociata da parte delle società di revisione e certificazione di bilancio Tonucci e Deloitte.
Una situazione definita drammatica e che comporta l’impossibilità ad approvare il bilancio 2011 con conseguente obbligo, da parte dell’amministrazione comunale, di consegnare in Tribunale i libri contabili di Hcs. “Questa è la fotografia di quanto abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco –. Da parte nostra non staremo certo a guardare mentre l’azienda crolla, ma Palazzo del Pincio non può più permettersi di investire risorse in un “pozzo senza fondo”, altrimenti rischiamo di far fallire anche il comune”. Al presidente del Tribunale il sindaco Tidei chiederà un periodo di tempo, previsto dalla normativa inserita nel decreto sviluppo, durante il quale verrà studiato piano di risanamento per cercare di salvare il salvabile. 120 giorni a disposizione della Giunta per mettere a punto un “accordo di ristrutturazione” e scongiurare la liquidazione della società. Una serie di interventi che lo stesso sindaco Tidei non ha esitato a definire “lacrime e sangue”. Oltre alla già citata revisione immediata del management, che porterà al licenziamento per giusta causa dei dirigenti che hanno ridotto Hcs al dissesto, si è parlato di revisione delle spese del personale, che al momento ammontano al 107% della spesa totale, di ricorso agli ammortizzatori sociali, di contratti di solidarietà e di cassa integrazione straordinaria. Non solo, perché nelle intenzioni di Palazzo del Pincio c’è anche l’adeguamento della pianta organica e la seguente revisione del numero degli addetti, degli stipendi e dei benefit contrattuali. Tutte manovre alle quali il comune inizierà a lavorare già da domani. Nell’eventualità, non remota, che il piano di risanamento non risulti sufficiente e, come detto, si debba procedere alla liquidazione, Tidei ha annunciato l’intenzione di creare una nuova società e ripartire da zero. “Quel che è certo – ha attaccato Tidei riferendosi alle presunte “assunzioni selvagge” da parte della giunta Moscherini – è che in tutti questi anni di amministrazione non mi era mai capitato di affrontare una situazione di tale irresponsabilità”. Il primo cittadino, poi, ha aperto ad un dialogo con i sindacati “a patto – ha sottolineato – che si smetta con la demagogia”. A rincarare la dose, dopo l’intervento dell’amministratore unico di Hcs Rina Romagnoli che ha illustrato nel dettaglio lo stato finanziario, è stato Emiliano Santori, delegato alle società partecipate. “L’opposizione si è detta disponibile ad aiutarci nel risollevare le sorti della holding – ha spiegato – ma abbiamo rifiutato. Il motivo è facilmente intuibile, se consideriamo che sono stati proprio loro a determinare tutto ciò”. Nel corso del suo intervento, infatti, Santori ha parlato di una lettera scritta nel luglio 2011 dall’allora amministratore di Hcs che, a soli 40 giorni dal suo insediamento, aveva parlato all’assessore De Angelis di uno stato finanziario al collasso. “Ciò nonostante – ha attaccato – Moscherini ha continuato ad assumere a sproposito”.