Se dal tavolo regionale in programma domani non usciranno proposte serie e volte a risolvere la persistente crisi economica e finanziaria del gruppo Hcs, a partire dalla prossima settimana saremo costretti a procedere con l’assunzione di tutti i provvedimenti consentiti dalla legge per la salvaguardia dei servizi pubblici essenziali e di quanti più posti di lavoro possibili. È questa, alla vigilia dell’importante appuntamento in Regione, la presa di posizione dei liquidatori di Hcs Mauro Iovino ed Enrico Moscati, del liquidatore di Argo Carlo Romano, di quello di Città Pulita Svevo Valentinis e dell’amministratore unico di Ippocrate Eleonora Landi. Intanto su Hcs interviene anche il Movimento 5 Stelle: “Santoriello non appoggi il piano bocciato dal Tribunale”.
Ma torniamo all’ultimatum. In un lungo intervento i cinque spiegano che, nonostante i notevoli risparmi già effettuati su tutte le società del gruppo in questi ultimi mesi, ad oggi permane un indebitamento che definiscono “gigantesco”. “Per questo motivo – spiegano Iovino, Moscati, Romano, Valentinis e Landi – il tempo per assumere iniziative ancora più incisive e determinanti è ormai improcrastinabile”. Qualora domani non si giungesse ad un accordo, quindi, si partirà da lunedì con la sospensione immediata del pagamento delle voci retributive previste nella contrattazione di secondo livello, l’azzeramento di superminimi individuali, la riduzione dei buoni pasto per i dipendenti, la cancellazione degli esuberi, la riduzione dell’orario di lavoro per alcuni impiegati e nuove valutazioni strategiche riguardo attività e servizi non produttivi. Non solo, perché per far fronte alle spese e tenendo conto delle limitatissime disponibilità finanziarie, per amministratori e liquidatori potrebbe esserci la necessità di provvedere alle retribuzioni attraverso acconti.