“Una giornata storica, quella di ieri, un risultato fortemente voluto, una vittoria della città e del popolo. Questo è l’Hospice oncologico.” Così in una nota Gino De Paolis, Capogruppo in Regione Lazio e promotore di quest’opera fin quando era Consigliere provinciale di Roma.
“L’opera è il frutto di una straordinaria collaborazione istituzionale – spiega De Paolis- ma anche e soprattutto di una passione che ha mosso ogni cittadino, i media e le associazioni del territorio, nessuno escluso. L’Hospice oncologico è una realtà che abbiamo avuto l’onore di inaugurare con il Presidente Zingaretti, che nel lontano 2008, quando era Presidente della Provincia di Roma, ha saputo raccogliere la sollecitazione di un territorio intero. E’ una struttura pienamente pubblica, costruita su terreno pubblico, gestita dalla Asl e realizzata con risorse pubbliche, per assistere i malati terminali e fornire cure palliative, garantendo 10 posti letto in loco. Ma è anche un servizio che dà speranza e va verso l’umanizzazione della sanità, perché ogni posto letto genera 4 assistenze domiciliari, per un totale di 40, per curare le persone che ne hanno bisogno. E’ stata una grande emozione quindi, perché ieri si è visto concluso un iter complesso, che ci ha condotto dalla Provincia di Roma, quando ero Consigliere, fino alla Regione Lazio, giungendo a realizzare quel progetto così sentito dalla città e sul quale abbiamo messo tanto del nostro impegno. Solo per ricordarlo, questo è un progetto su cui abbiamo scommesso anni e anni fa, da una intuizione dell’associazione Adamo. L’Hospice è intitolato doverosamente a Monsignor Carlo Chenis, l’ex Vescovo della Diocesi che tanto si era adoperato per favorire la riuscita. Ora finalmente è il tempo anche dei grazie e il mio più sentito va sicuramente al Presidente della Regione Nicola Zingaretti che ha reso possibile tutto questo, dimostrando particolare sensibilità verso i problemi socio-sanitari che si fanno sempre più urgenti nelle nostre città. Per una volta tanto il nostro comprensorio è al centro dell’attenzione per un’opera meritoria un nobel collettivo che ognuno ha il diritto di intestarsi, nella misura in cui su un argomento di questo genere si ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza. Da parte mia la fortuna e il privilegio di essere riuscito a portare a termine un’azione concreta verso chi ha veramente bisogno. E’ il momento per me di fermarmi a ricordare, ripercorrendo questi lunghi dieci anni, fatti di slanci in avanti ma anche tanti alti e bassi. Un momento di riflessione, ora che l’Hospice è davvero in funzione a disposizione di tutti. I miei ringraziamenti, senza titoli, a: Vincenzo Cacciaglia e la squadra della Fondazione Cariciv, Giuseppe Quintavalle, i tecnici e gli uffici della Asl Rm 4, Roberto Del Signore, i tecnici e gli uffici della Città metropolitana, Antonio Cozzolino, i precedenti Sindaci di Civitavecchia, i Sindaci del Comprensorio, i tecnici e gli uffici comunali, Monsignor Luigi Marucci, i dirigenti e tutti i volontari dell’associazione Adamo, Antonio Calicchia, Claudio Cecchini, Alessandra Sartore, Alessio D’Amato, Egidio Schiavetti. Ringraziamenti particolari a: Enrico Luciani, perché è stato il primo a crederci e ha continuato a farlo, e tutta la Compagnia Portuale, Emanuele Dell’Anno, perché da lui tutto è nato, Anna Di Fazio, per non aver mai mollato, Massimiliano Smeriglio, per avermi sempre sopportato, Marta Bonafoni, per avermi sempre supportato. Tutti i compagni e gli amici del gruppo regionale e del partito locale. E tutte le persone che hanno reso possibile quest’opera”.