Un’iniziativa bellissima, ma che pone tre interrogativi a cui l’amministrazione comunale deve rispondere. È il giudizio che Cgil, Fp, Uil Tucs, Usb Pi e Ugl esprimono in merito ai laboratori didattici organizzati da Palazzo del Pincio, destinati ad alunni diversamente abili e che dovrebbero coinvolgere i lavoratori Aec. E su quest’ultimo aspetto si concentrano le domande dei sindacati.
“Nulla da eccepire sull’organizzare di questa bellissima iniziativa – scrivono Nunzi della Cgil Fp, Rosignoli della Uil Tucs, Zeppa della Usb Pi e Paesani dell’Ugl – ma qualcosa di importante e fondamentale è stato sottaciuto nell’articolo da parte dell’assessore Lucernoni. Chi svolge questo servizio? Sarà svolto dalle Aec in modo da consolidare il rapporto quotidiano e culturale che c’è con gli stessi bambini delle scuole oppure verrà affidato in esterno? Con quali soldi è finanziato il laboratorio visti i continui tagli che l’amministrazione ha effettuato nel servizio Aec? Forse si finanziano i laboratori con il taglio delle 200 ore settimanali? Se il servizio verrà affidato in esterno, sarà bandito avviso pubblico di eventuale gara? Tutte domande logiche che l’Amministrazione nasconde volutamente per mancanza di rispetto allo stato di agitazione e alle organizzazioni sindacali e per usare una velata forma di ricatto nei confronti delle assistenti educatrici. Ricordiamo che inserire nuovi servizi nelle società partecipate, e quindi in Ippocrate, è materia condivisa da entrambi le parti nelle trattative per la costituzione della NewCo sindacati e amministrazione comunale e allora non riusciamo a comprendere questo comportamento contrario e limitativo agli accordi già difficili in discussione. Se qualcuno nell’amministrazione comunale pensa di giocare d’azzardo o è in malafede e strafottente oppure va fermato immediatamente, le trattative stanno rasentando il burrone e quindi chi gioca sporco si assumerà tutte le responsabilità. È giunto il momento di dire basta allo sconvolgimento di questo servizio sociale, gioiello di famiglia; calano le buste paga anziché aumentare e, visto l’esiguo stipendio di queste lavoratrici e di questi lavoratori, e’ giusto mantenere i servizi in house; affidare il servizio in esterno significherebbe stravolgimento di tutte le volontà espresse nelle trattative sindacali degli ultimi due anni. Pertanto auspichiamo l’immediata convocazione, da parte dell’amministrazione comunale unitamente al liquidatore di Ippocrate, di una riunione urgente e chiarificatrice al fine di evitare la continuazione dello stato di agitazione e di altre manifestazioni pubbliche nonché la dichiarazione dello sciopero di tutto il servizio Aec.
Una dura presa di posizione quella dei sindacati, che segue una vertenza che nelle ultime settimane si è inasprita. “Dopo le tre riunioni con Ippocrate e l’amministrazione comunale che non hanno prodotto alcuna risposta o soluzione risolutiva alle problematiche del servizio – sostengono Cgil, Fp, Uil Tucs, Usb Pi e Ugl – dopo avere dichiarato ufficialmente lo stato di agitazione in Prefettura, dopo una prima manifestazione pubblica in Piazzale Guglielmotti e dopo avere ascoltato le dichiarazioni del Sindaco sceso in mezzo alle lavoratrici sbandierando la risoluzione dei problemi in barba allo stato di agitazione e con comportamento scorretto nei confronti dei sindacati e delle lavoratici stesse, ci aspettavamo una convocazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale, per rendere finalmente ufficiali e scritte a verbale le dichiarazioni del sindaco; il tutto finalizzato al raggiungimento di accordo che avrebbe posto fine a questa vertenza gravante sulle spalle di lavoratrici, lavoratori e bambini diversamente abili utenti del servizio. Niente di tutto ciò e sui giornali e quotidiani telematici leggiamo le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi Sociali Daniela Lucernoni che annuncia l’organizzazione di questi laboratori didattici”.
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