Salario, orari, diritti collettivi e individuali. Sono le questioni alla base dello sciopero nazionale dei portuali proclamato per domani da Cgil, Cisl e Uil. Alla protesta aderiscono anche i lavoratori di Civitavecchia, con tanto di presidio organizzato dai sindacati a partire dalle 9,30 nell’area del Terminal Autostrade del Mare, a cui sono invitati a partecipare tutti i lavoratori, i pensionati ed i cittadini. VIDEO
Come detto, alla base dello sciopero c’è la questione salariale, contestata dai sindacati perché nel rinnovo contrattuale le parti datoriali propongono miglioramenti “simbolici” ritenendo che le buste paga siano state già ampiamente sostenute con i rinnovi precedenti; a questione degli orari con l’utilizzo delle 130 ore di flessibilità non più per “picchi di lavoro” ma per “esigenze aziendali”da recuperare anche in anticipo, obbligo di giustificazione per mancato straordinario da parte del lavoratore, banca-ore formata dal 50% di ore di straordinario, slittamento di due ore inizio e fine turno fuori dal conteggio delle 180 ore di flessibilità; infine la questione dei diritti collettivi e individuali, con i sindacati che accusano le associazioni datoriali di voler limitare i diritti individuali fino ad oggi conquistati attraverso il pagamento del 50-60% dei primi 3 giorni di malattia.
“Domani – affermano Piero Alessi della Cgil Roma e Lazio Politiche Portuali e Cesare Caiazza, segretario generale della Cgil Roma Nord-Civitavecchia – i lavoratori dei porti sono chiamati ad uno sciopero, promosso da Cgil, Cisl e Uil di categoria, per sostenere il rinnovo del contratto nazionale. Vogliamo a nome della Cgil Roma Nord Civitavecchia e della Cgil Regionale Lazio Dipartimento Trasporti esprimere piena solidarietà per la lotta che i lavoratori sono costretti ad intraprendere. La vera questione al centro dello scontro attiene a come le controparti datoriali non rinunciano al progetto di deregolamentare il lavoro nei porti italiani. Si vogliono meno regole, più flessibilità, o meglio precarietà, e salari più bassi. Vengono dunque proposte vecchie ricette mentre la crisi economica richiederebbe ben altra visione. Non sono queste le misure che possono rilanciare la produttività nei nostri scali. Si tratta di programmare una dimensione strutturale dei porti che possa reggere la concorrenza internazionale; di modernizzare le operazioni in tutte le loro fasi; di disporre di una sempre maggiore competenza e qualificazione degli addetti. In sostanza la questione non è quella di riportare il mercato del lavoro in un territorio privo di regole, semmai l’operazione è diametralmente opposta: occorre rimettere il lavoro al centro. Il Paese ha necessità di una politica dei trasporti che si ponga seriamente il problema di mettere in rete la varie modalità del trasporto e fare di questo un sistema efficace nel dare risposte alle domande del mercato. Anche per queste ragioni riteniamo che la lotta dei portuali abbia una valenza più generale e che attorno ad essa vi debba essere la piena e consapevole partecipazione e solidarietà di tutto il mondo del lavoro. Per queste ragioni invitiamo tutti i lavoratori, i pensionati e i cittadini civitavecchiesi a partecipare al Presidio, promosso in concomitanza dello sciopero nazionale, dalle organizzazioni sindacali territoriali di categoria per venerdì 8 novembre, dalle ore 9,30, al Porto di Civitavecchia, nell’area Terminal autostrade del mare”.
“I lavoratori portuali di Civitavecchia – dichiara Donatella Bruno, segretaria generale della Filt Cgil Roma Nord-Civitavecchia – aderiscono allo sciopero nazionale dell’8 novembre per l’intera giornata indetto dalle segreterie nazionali. La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale ha messo in luce le reali intenzioni delle associazioni datoriali su come intendano minare l’unicita’ del contratto unico dei porti aggredendo i salari e i diritti dei lavoratori conquistati faticosamente negli anni. I lavoratori e le lavoratrici dell’autorità, delle imprese, della compagnia portuale daranno vita ad un presidio organizzato dalla Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti di Civitavecchia nell’area portuale terminal autostrade del mare, fin dalla mattina dell’8 novembre per gridare le ragioni dello sciopero respingendo ogni attacco teso a frammentare, in nome di una flessibilita’ organizzativa, i cicli lavorativi che oggi, invece, garantiscono, l’eccellenza professionale del sito portuale tanto spesso evidenziato dallo stesso presidente dell’Autorità Portuale. Ci aspettiamo da tutta la città di Civitavecchia e dalle sue istituzioni una forte solidarietà a difesa della ricchezza che il lavoro e i lavoratori del porto continuamente e generosamente danno allo sviluppo economico della città, della capitale e dell’intera regione. Faremo capire alle istituzioni e a tutti i soggetti imprenditoriali che la crisi economica che investe i settori portanti su cui poggiano le attività portuali si contrasta con investimenti in infrastrutture e tecnologia, con la buona e stabile occupazione il tutto dentro una seria logica di sostenibilità ambientale e rispetto per la salute dei lavoratori, dei cittadini e del territorio. L’8 novembre per Civitavecchia rappresenta non solo la giusta protesta dei lavoratori per il rinnovo e la difesa del contratto nazionale, ma l’ennesima opportunità per richiamare tutti i diversi soggetti a confrontarsi seriamente su un serio progetto di crescita economica, sociale rispettosa dell’ambiente e della tutela della salute”.