Non si placa la polemica sulla concessione attribuita dall’Autorità Portuale alla Roma Cruise Terminal. Il presidente della Cpr, Maurizio Iacomelli, replica all’onorevole Pietro Tidei. Cliccare per leggere il testo integrale dell’intervento di Iacomelli. Rimango veramente sconcertato dalla replica dell’Onorevole Pietro Tidei alle affermazioni rilasciate da me e Luciani durante la conferenza stampa di mercoledì scorso.
Come dire “errare umanum est”……perseverare è diabolico.
Pertanto vorrei riassumere per l’ennesima volta i termini del contendere in modo che il ns capisca perchè noi si difenda quell’accordo e non continui a fare dietrologia spicciola sulla questione.
In questa operazione sono presenti all’interno di RCT le più grandi compagnie che operano all’interno del settore crocieristico le quali decidono di puntare su Civitavecchia come Porto base per i loro traffici ed a fronte di un investimento di circa 55 milioni di Euro chiedono una concessione per la gestione del Terminal.
Alcune considerazioni:
C’era qualcuno(a suo giudizio o dei suoi suggeritori) a livello locale, capace di investire nell’operazione una cifra del genere? ne dubitiamo, e se anche fosse,sarebbe stato in grado questo “qualcuno” di dirottare su Civitavecchia quote di traffico che non gli appartengono?La verità è che si cerca di fidelizzare questi grossi gruppi su Civitavecchia,costringendoli ad impiegare risorse finanziarie che potranno recuperare solo aumentando considerevolmente i traffici e soprattutto i turn-around,quindi una grossa occasione di sviluppo sia per il Porto che per la città.
In quest’ottica la CPR (vorremmo ricordargli impresa locale), la quale si avvale dell’apporto considerevole delle maestranze della CPC, vien echiamata a stipulare un accordo quinquennale diretto e senza intermediazioni per la gestione del servizio portabagagli che porterà nelle sue casse un considerevole aumento di fatturato.
Ecco perchè noi siamo a difendere la concessione e non vogliamo che attacchi politici contro Moscherini si facciano su questioni che intacchino i nostri salari e quelli del personale CPC, e il processo di stabilizzazioni di quei ragazzi che ruotano intorno a questo lavoro(circa un centinaio) e che leggono con sconcerto il suo intervento.
Per concludere, caro On.Pietro Tidei, “sic transit gloria mundi”, non ti si addice proprio questo rigurgito barricadero e sessantottino contro il grande capitale, specialmente se penso alla famosa vicenda dell’ affare C.A.T., quando il sottoscritto,all’epoca assessore allo sviluppo, venne messo all’angolo all’interno dei DS perchè si schierò contro una squallida vicenda di privatizzazione del porto, di cui tu eri uno dei più convinti assertori.
Forse non sai o fai finta di non sapere che l’economia marittima è sempre più in mano ai grossi gruppi armatoriali con i quali nel bene o nel male bisogna fare i conti.
Per quanto concerne le logiche di scambio a cui tu fai riferimento, non ci appartengono,anzi, le respingiamo decisamente al mittente:dovresti sapere che abbiamo difeso i nostri diritti con la lotta e il sacrificio dei lavoratori.
Maurizio Iacomelli
presidente CPR IMPRESA PORTUALE