E’ stata ben oltre le previsioni degli stessi organizzatori l’adesione dei commercianti del centro al flash mob organizzato per questa sera dalle 19 alle 19,15, attraverso lo spegnimento contemporaneo delle insegne dei negozi. Praticamente tutti gli esercizi commerciali di via Trieste, dove era concentrata l’iniziativa, hanno tolto l’illuminazione e analoga iniziativa è stata assunta anche da altri esercenti del centro, in particolare in Corso Marconi e in Corso Centocelle.
Ad esprimere appoggio all’iniziativa, è arrivato anche il sindaco Ernesto Tedesco, accompagnato da alcuni esponenti della Lega. In precedenza, anche Italia Viva e Onda Popolare avevano manifestato la loro vicinanza ai commercianti che hanno voluto evidenziare, attraverso lo spegnimento delle insegne dei negozi, cosa potrebbe diventare la città senza l’apporto delle loro attività. In via Trieste era presente anche Tullio Nunzi, ex dirigente nazionale di Confcommercio e attuale animatore dell’associazione “Meno poltrone, più panchine”. Proprio Nunzi, assieme ad alcuni esercenti della zona, si è intrattenuto col primo cittadino, ribadendo la necessità che ci sia un cambio di passo, con una maggiore attenzione ai problemi di un settore che è sempre stato fondamentale nella vita economica di Civitavecchia. Al momento di lanciare l’idea del flash mob, gli organizzatori avevano ricordato come la situazione del commercio in città sta assumendo livelli molti critici, con un preoccupante processo di desertificazione che sta interessando molte vie della città anche quelle considerate un tempo “altamente” commerciali. Lo stesso Tullio Nunzi aveva ricordato come il settore è il primo in città per occupazione e produzione di prodotto interno lordo.
1 Comments
giovanni
“ci sia un cambio di passo, con una maggiore attenzione ai problemi del settore ”
Cambio di passo da parte di chi?
Se i soldi ne girano sempre di meno obbligano la gente a comperare di più?
In periodi di crisi l’unico metodo per far comperare di più è abbassare i prezzi.
Ma forse la gente spende meno anche perchè la politica fa poco per rassicurare la gente su come sarà il domani.
A Civitavecchia c’è una continua perdita di posti di lavoro e non si vede come questa tendenza si possa invertire.
L’edilizia langue a causa del comportamento dell’UA, i traffici di merci nel porto sono sempre meno, in tanti vogliono sbattere fuori da Civitavecchia l’ENEL, nel comprensorio non si vedono sorgere nuove attività che possano dare lavoro.
In questa situazione io non spendo più dell’indispensabile e quel poco che resta lo metto da parte, questa è la situazione.