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Si preannuncia animato il consiglio comunale convocato per lunedì alle 8,30. Tra i temi che saranno discussi all’aula Pucci c’è anche, e soprattutto, quello dei migranti e, nello specifico, la variante urbanistica per i lavori di ristrutturazione e adeguamento edilizio dell’ex caserma De Carolis in Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo, un Cara destinato ad ospitare 298 persone. Il provvedimento fu portato in consiglio dalla maggioranza lo scorso anno, ma non si arrivò alla votazione perché la seduta fu sospesa a causa dell’occupazione dell’aula da parte dei comitati contrari alla realizzazione del Cara.
Nelle settimane scorse il prefetto di Roma ha chiesto al Comune di far approvare la variante così da avviare i lavori, considerando il finanziamento di 5 milioni di euro da parte del Governo. Un richiamo accompagnato dalle polemiche, perché la maggioranza 5 Stelle ha accusato in sostanza il presidente Riccetti di aver dimenticato il provvedimento nel cassetto, mentre la diretta interessata ha replicato che non spettava a lei portarlo in consiglio. Adesso, comunque, la variante torna all’aula Pucci e sembra destinata ad essere bocciata all’unanimità. Anche dal 5 Stelle, che fino a qualche mese fa parlava del Cara come una soluzione inevitabile, imposta dall’allora prefetto Gabrielli, e di conseguenza la variante veniva prospettata come una pillola amara da mandare giù. Oggi la maggioranza ha annunciato l’adesione al progetto Sprar, proprio lunedì i consiglieri pentastellati Trapanesi e Barbani presenteranno un ordine del giorno al riguardo e quindi arriverà un parere contrario al Cara. “Voteremo no alla variante – annuncia il capogruppo La Rosa – il nostro è un cambio di linea concordato con il nazionale. Il 5 Stelle è per lo Sprar e contro il Cara”. Bocciare la variante non significa però evitare l’apertura di un Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo alla De Carolis. “Se a Roma decidono di fare una forzatura per aprire un Cara – commenta La Rosa – faremo il possibile per contrastare questa iniziativa, anche perché c’è una circolare secondo cui l’adesione di un Comune allo Sprar dovrebbe escludere il Cara”. La questione è tutta lì, in quel condizionale.