Il presidente di Enel Produzione, ingegner Sandro Fontecedro, nel corso del convegno sulla sicurezza svoltosi ieri alla centrale di Montalto di Castro, ha spiegato come grazie ad una tecnologia innovativa che Enel ha individuato in Estremo Oriente, i depositi di carbone sigillati a forma di cupola, detti anche “dome”, impediranno qualsiasi dispersione di polveri. Come noto, per il funzionamento della costruenda centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord, l’Ente ha previsto la realizzazione di due nuove banchine nello specchio di mare antistante il sito produttivo. Una banchina, lunga circa 380 metri, sarà destinata all’accosto e allo scarico di navi carboniere, mentre l’altra servirà per lo scarico del calcare ed il carico del gesso e delle ceneri. “Il carbone verrà prelevato direttamente dalle stive della nave, mediante due scaricatori, e trasferito direttamente sul nastro chiuso che collegherà la banchina ai depositi di carbone, – ha assicurato l’ingegner Fontecedro ? si tratta di due nuovi carbonili a cupola che impediranno qualsiasi dispersione di polveri”. Le cosiddette “cupole” rappresentano una novità per l’Italia, una soluzione impiantistica che l’Enel ha “scovato” a Taipei, nel Mar della Cina, e più precisamente nella centrale di Doping, dove i carbonili sono stati così concepiti proprio per garantire che non ci siano dispersioni di polveri in una zona battuta dai venti oceanici. Nel corso del convegno, l’ingegner Fontecedro ha poi spiegato come verranno recuperati e riutilizzati le ceneri ed il gesso. “Tutte le ceneri saranno recuperate e reimpiegate in cementifici come materia prima per la produzione del cemento e come inerte nel calcestruzzo. Per ciò che concerne invece il gesso, – ha proseguito ? il progetto prevede di riutilizzare una quota del gesso prodotto nei cementifici delle zone limitrofe alla centrale, sostituendo nella preparazione del cemento quello proveniente dalle cave”. Stando a quanto dichiarato dal presidente di Enel Produzione, dunque, i due dome di Civitavecchia saranno simili a quelli di Doping e, con una capacità di circa 300.000 tonnellate, assicureranno un’autonomia di circa 20 giorni alla centrale. Ciascun carbonile sarà inoltre dotato di una macchina per l’immagazzinamento automatizzato e la successiva ripresa del combustibile.