Ieri mattina, presso l’Aula Consiliare Renato Pucci, nell’ambito della celebrazione del “Giorno del Ricordo” si è svolto un incontro sull’esodo giuliano-dalmata. L’iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il locale Comitato 10 Febbraio, ha visto la partecipazione del sindaco, Marco Piendibene, della Vice Sindaca, Stefania Tinti, della Consigliera Regionale, Emanuele Mari, dei docenti e degli studenti degli istituti scolastici cittadini, dei rappresentanti della locale Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia e Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
Significativo l’intervento di saluto del sindaco della città di Civitavecchia, Marco Piendibene: “Ricordare significa fare in modo che la storia non venga dimenticata. La memoria è un impegno che portiamo avanti per costruire una società fondata sul rispetto, sulla consapevolezza e sulla difesa dei valori democratici”.
La delegata alla Promozione e valorizzazione delle tradizioni civitavecchiesi, Roberta Galletta, ha illustrato la storia dell’esodo istriano-fiumano-dalmata e, soprattutto, il rapporto che i profughi ebbero con gli abitanti di Civitavecchia, nonostante i pesanti-bombardamenti degli anglo americani subiti, offrirono accoglienza e solidarietà a centinaia di esuli allontanati con la forza dai propri territori.
Il Coordinatore del locale Comitato 10 Febbraio, Paolo Giardini, dopo aver ringraziato il Sindaco, Piendibene e l’amministrazione comunale dell’iniziativa, ha illustrato le attività e le finalità dello stesso sodalizio, ha sottolineato che “il Giorno del Ricordo”, commemorazione civile nazionale che intende ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata nel confine orientale, è stato istituito con la Legge 30 marzo 2004, n.92. Nel proseguo, ha ricordato le figure della martire Norma Cossetto, “Medaglia d’oro al merito civile”, barbaramente seviziata e infoibata dai partigiani titini tra il 4 e il 5 ottobre 1943 e del concittadino, Maresciallo del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, Luigi Avellino, arrestato a Gorizia il 3 maggio 1945 e deportato in Slovenia, da dove non fece più ritorno.
Di particolare impatto emotivo tra i presenti, la testimonianza audio della figlia Diana Avellino, con la quale ha ricordato l’ultima volta che ha incontrato l’adorato papà Luigi ed ha ringraziato per la vicinanza manifestata la città di Civitavecchia.
Il “Giorno del Ricordo” si è concluso, presso il Parco Martiri delle Foibe, alla presenza delle autorità politiche, civili, religiose, dei rappresentanti delle Forza Armate e dei Corpi Armati dello Stato, delle Associazioni combattentistiche e d’arma e da una copiosa presenza di cittadini, il Sindaco Piendibene e il Comandante del Centro Valutazione e Innovazione dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Francesco Olla, hanno deposto una corona d’alloro al Monumento dedicato ai martiri delle Foibe.