Altri nove ricorrenti sono liberi dagli usi civici. È quando emerge dalla sentenza emessa lo scorso 7 ottobre dal Giudice del Commissariato Usi Civici del Lazio. La decisione di primo grado, la 43/2020, libera quindi dal gravame le proprietà di nove ricorrenti e giudica infondate le pretese dell’Università Agraria. Si tratta di proprietà situate nella tenuta delle Mortelle, zona della città densamente edificata dove abitano circa 5000 famiglie, tutte colpite dal vincolo.
“Si tratta di proprietà situate nella tenuta delle Mortelle – spiegano dal Comitato Usi Civici – zona della città densamente edificata dove abitano circa 5000 famiglie colpite da questo assurdo ed inesistente vincolo di uso civico. I documenti ritrovati dal nostro Comitato dimostrano che tutta Tenuta delle Mortelle, cioè la maggior parte dei terreni rivendicati come demaniali dalla U.A., è libera da ogni vincolo ed infatti questi documenti hanno permesso ai ricorrenti di ottenere una seconda sentenza favorevole a pochi mesi dalla prima. La motivazione è inequivocabile in quanto il giudice dichiara che “essi (i terreni) sono allodiali, di natura privata dal 1827, disciplinati dall’0rdinamento civile dello Stato Italiano” e quindi non appartenenti al patrimonio dell’Università Agraria. Con questa sentenza il giudice considera e valida proprio le vendite avvenute nel 1827, come da tempo asseriamo, seppure inascoltati da questa U.A., ed infatti il Giudice sostiene che da quella data inizia la allodialità dei terreni. Sappiamo che legalmente i terreni liberati sono soltanto quelli dei ricorrenti, ma essendo i nostri documenti validi e disponibili, lo ripetiamo fino allo stremo, per tutta Tenuta delle Mortelle, chiediamo all’Agraria, di procedere immediatamente ad una nuova ricognizione catastale che tenga conto della ampia produzione documentale “ inedita” (frase riportata in sentenza). La documentazione è disponibile presso l’Università Agraria dall’inizio del 2019 e permetterebbe di liberare in breve tempo dalla morsa di vincoli inesistenti e dal costoso stillicidio di innumerevoli cause, migliaia di concittadini. Una nuova ricognizione catastale per quanto detto è necessaria, vista anche la sospensiva su Tenuta delle Mortelle che la stessa Regione impone con la delibera 476 del 21 luglio 2020 e vista la opportunità di rivedere la posizione del ex mappale 309 alla luce della sentenza di appello cron. 103 del 10 giugno 1993 ( vedi video al link: https://youtu.be/z__QYJvVqpc) che se correttamente interpretata, libera dal demanio circa 1500 famiglie.
Auspichiamo che l’Agraria, con il suo presidente decaduto Daniele De Paolis e i sui consiglieri decaduti Damiria Delmirani e Renzo Crisostomi, abbiano il pudore di non presentarsi con le solite frasi generiche e inopportune, soprattutto dopo due sentenze sfavorevoli, definendoci “Comitato di agitatori” che usano “concetti e parole in libertà” e prendano atto finalmente della situazione. Per comprendere i nuovi documenti non serve essere luminari del settore, non serve neppure dare ulteriore incarico a Monaci, basta leggerli interpretandoli come fatto nelle sentenze, e si risparmierebbero le lucrose parcelle che U.A. continua ad elargire per cercare di dimostrare l’indimostrabile.
Signori del comitato esecutivo il vostro mandato è scaduto da aprile, non ostacolate oltre la nostra comunità: fissate immediatamente la data delle elezioni permettendo ai soci di votare liberamente una amministrazione che abbia la correttezza di procedere ad una nuova ricognizione catastale.