Una sentenza del Consiglio di Stato potrebbe aprire un clima di accesa conflittualità all’interno dei porti. L’ha pronunciata, il 19 luglio scorso, la quinta sezione dell’organo di giustizia amministrativa accogliendo il ricorso proposto da Grandi Navi Veloci, rappresentata e difesa dagli avvocati Alfonso Magliulo e Fiorella Titolo, contro l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato, e nei confronti della Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie “Paride Batini” società cooperativa di Genova. GNV chiedeva in pratica di rivedere la sentenza precedentemente pronunciata dal Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria che aveva bocciato la richiesta della compagnia armatoriale di poter agire in regime di autoproduzione sulle proprie navi, senza avvalersi quindi delle prestazioni dei lavoratori portuali per le operazioni di rizzaggio e derizzaggio.
Nel suo pronunciamento il Consiglio di Stato scrive che “la norma va letta nel senso di imporre i limiti all’autoproduzione solo ove qualora si parli di imprese di navigazione che non risultino già assistite da apposito titolo autorizzativo ex articolo 16, comma 3, della legge 84 del 1994. Qualora, invece, tale titolo sia stato rilasciato, la norma non impedisce che esso venga utilizzato, dall’impresa autorizzata, anche per le operazioni da compiersi a bordo delle proprie navi in porto, quindi con proprio personale, ossia, nella sostanza, in regime di autoproduzione, senza incorrere nei limiti e nelle condizioni applicative imposti”. Quindi, secondo i giudici, una compagnia armatoriale in possesso di autorizzazione di cui all’articolo 16 della Legge 84/94 può svolgere con proprio personale le operazioni di rizzaggio e derizzaggio da sempre effettuate dai portuali. Si tratta di una sentenza, come detto in premessa, che potrebbe aprire una stagione di duro scontro nei porti italiani, considerando che verrebbe fortemente ridimensionato il ruolo dei lavoratori portuali, da sempre utilizzati per le operazioni che si svolgono all’interno delle navi traghetto e che già in tempi più o meno recenti aveva generato momenti di aperta conflittualità sulle banchine.