Con i voti favorevoli della maggioranza, e l’uscita dai banchi dell’opposizione, il consiglio comunale ha approvato la riorganizzazione dei servizi pubblici del Comune, con l’attuazione delle linee e degli obiettivi strategici del piano di razionalizzazione operativa. In pratica l’ultimo atto per il varo di Civitavecchia Servizi Pubblici, la nuova società che prenderà il posto di Hcs, Città Pulita, Argo ed Ippocrate, e che dovrà poi superare l’ostacolo del piano di concordato, atteso per il 13 settembre in Tribunale. Un atto importante, salutato come una vittoria dal 5 Stelle (il commento di Savignani VIDEO), mentre la minoranza ha criticato i tempi lunghi e, soprattutto, la partecipazione al voto di Fabrizio Righetti, consigliere comunale e dipendente di Città Pulita, quindi a rischio conflitto d’interessi che potrebbe costare dei ricorsi.
Ne è nata una lunga discussione, che ha coinvolto anche il segretario generale Caterina Cordella. Tutto regolare, secondo la maggioranza. “Oggi si parla solo del passaggio dei servizi, i livelli e gli stipendi si discutono con i sindacati”, ha dichiarato il sindaco Antonio Cozzolino, chiedendo poi perché il presunto conflitto d’interessi non è stato tirato fuori dall’opposizione nelle riunioni della Commissione Lavoro e Partecipate a cui ha preso parte Righetti. “In questo modo andiamo incontro a possibili impugnazioni”, il parere dell’opposizione, per nulla convinta.
Superato il marasma generale, si è quindi passato all’argomento principale, che ha comunque scatenato una buona dose di polemiche. “Questa delibera – ha esordito Marco Savignani, assessore alle Partecipate – chiude un lungo e complesso percorso. É un passaggio fondamentale. Un punto di arrivo e spero anche di partenza, perché deve aprire una pagina nuova per Civitavecchia. Potremo incidere sui servizi, garantendo ai cittadini una qualità migliore rispetto a quella attuale”. Per l’assessore i complimenti della maggioranza e del sindaco. “Non facciamo magari cose spendibili dal punto di vista elettorale, ma sono giuste – ha commentato Cozzolino – e ringrazio Savignani per il lavoro svolto. Tre anni sono stati pochi, vista l’eredità ricevuta, ed ai civitavecchiesi questa operazione non è costata niente. Oggi finiamo di riempire un buco molto profondo. Abbiamo trovato le risorse economiche, abbiamo trattato con i sindacati per mantenere i posti di lavoro. Sia chiara una cosa: se ci saranno ricorsi, la Csp dovrà accantonare delle somme, ci sarebbe il rischio del bilancio in rosso e a quel punto fine dei giochi”. Un avvertimento chiaro e forte quello del primo cittadino. Ai creditori, l’invito ad approvare il piano di concordato. Ai lavoratori, di firmare il passaggio nella nuova società. E quest’ultimo aspetto è stato oggetto di una denuncia dell’opposizione. Più in generale, la minoranza, ridotta all’osso per una raffica di assenze, ha demolito la delibera. “L’attesa è durata oltre 3 anni – ha dichiara Marco Piendibene, capogruppo Pd – e sinceramente è stata troppo lunga. Il liquidatore Micchi nel frattempo non è stato nemmeno in grado di mantenere i debiti, che sono aumentati, in compenso ha ricevuto rimborsi faraonici. I risparmi prospettati per la Csp sono pochi. Si parla di 484 mila euro sul costo del personale con un giorno al mese di permesso non retribuito, di 261 mila euro con i tagli ai superminimi e di 29 mila euro con la riduzione dei livelli. La Csp si presenta con un capitale sociale di 10 mila euro. Mi sembra poco per pensare ad una nuova società competitiva ed in grado di fornire servizi decenti, considerando il degrado in cui è sprofondata Civitavecchia in questi ultimi 3 anni targati 5 Stelle”. Sulla stessa linea d’onda Grasso. “Si rischia di dare vita ad una Hcs 2 – ha affermato il capogruppo della Svota – potremmo andare incontro a contenziosi che minerebbero l’attività della società. E poi in che modo i fornitori potranno fidarsi della Csp, visto la fine che hanno fatto con le attuali società partecipate. Si sentivano tutelati, visto che il socio unico era il Comune e ora invece vanno verso un concordato da cui otterranno pochissimo”.
Posizioni inconciliabili, uno scontro che continua, così come la strada tracciata dalla giunta Cozzolino. Il provvedimento approvato oggi segna l’ultima tappa per quanto riguarda il percorso in consiglio comunale, dove tra l’altro era presente anche l’amministratore Francesco De Leva, che freme per entrare in azione, per essere finalmente operativo. Prima, però, c’è da superare l’ostacolo del 13 settembre, il piano di concordato con i creditori.