“Il cratere di Eufronio e la kylix di Eufronio resteranno al Museo archeologico di Cerveteri”. Lo rende noto il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini dopo che il direttore regionale del polo museale del Lazio ha firmato l’atto che prevede il trasferimento definitivo delle due opere dal museo nazionale etrusco di Villa Giulia al Museo Nazionale Cerite di Cerveteri.
“Da anni gli storici dell’arte ci ricordano che l’unicità e la forza del nostro Paese sta nel collegamento musei/territorio. Questa scelta va concretamente nella direzione di rafforzare questo legame. Anche i numeri poi ci danno ragione – ha aggiunto il ministro – ricollocare le opere d’arte nei loro luoghi d’origine e puntare su un turismo sostenibile e diffuso, che non si concentri solo sulle grandi città d’arte, è una carta vincente. Il ritorno a casa del cratere e della kylix di Eufronio fa parte di una strategia nazionale di attenzione al territorio che incrocia i piani strategici di promozione turistico-culturale con la ricerca di un turismo colto, di qualità, capace di apprezzare un’offerta rinnovata. La presenza di questi due capolavori ha avuto effetti significativi sull’indotto turistico locale: nel solo 2014, grazie al rientro temporaneo del Cratere di Eufronio e della kylix, i visitatori del Museo Nazionale Cerite sono aumentati del 75%, mentre nei primi nove mesi del 2015 il totale dei visitatori del museo ha superato quello dell’intero 2014 – da gennaio a settembre sono stati 23.075 contro i 22.164 registrati tra gennaio e dicembre dell’anno scorso. Un effetto trainante che ha coinvolto anche la Necropoli della Banditaccia dove nei primi nove mesi di quest’anno il totale dei visitatori è stato di gran lunga superiore a quello dell’intero 2014 (69.255 ingressi da gennaio a settembre contro i 49.770 registrati da gennaio a dicembre dell’anno scorso). Crescite significative hanno riguardato anche il museo nazionale etrusco di villa Giulia a dimostrazione che la crescita dei visitatori di Cerveteri non è avvenuto a discapito della storica sede espositiva”.
Il Cratere e la kylix di Eufronio, simboli della lotta contro il traffico illecito di reperti archeologici
Trafugato dai tombaroli nel 1971 dopo duemila anni dalla sepoltura, esportato illegalmente negli Usa, per lunghi anni in una teca del Metropolitan di New York e infine rientrato in Italia al Museo di Villa Giulia a Roma, il Cratere di Eufronio, capolavoro dell’arte attica del V secolo a C., torna definitivamente a casa, nella sua Cerveteri insieme all’ altro capolavoro di Eufronio, la Kylix (coppa da vino) anch’essa uscita dall’Italia illegalmente e al centro di una travagliata contesa internazionale che l’ha vista restituire definitivamente all’Italia alla fine degli anni novanta dal Getty Museum di Malibù.