“Prendiamo atto che la rimozione della statua del bacio è stato l’unico atto portato a compimento dall’amministrazione Cozzolino in questi primi tre mesi di governo”. A puntare il dito contro Palazzo del Pincio è la segreteria di Sinistra Ecologia e Libertà che, partendo dal caso che in queste ore sta facendo discutere Civitavecchia, sferra un attacco frontale al primo cittadino e alla sua giunta. Secondo Sel, che nei giorni immediatamente precedenti al ballottaggio si era schierata, seppur non dichiaratamente, contro Tidei e conseguentemente proprio con Cozzolino, l’episodio della rimozione della statua “è sintomatico della qualità della democrazia, della consapevolezza culturale, della maturità e della capacità politica della giunta pentastellata”.
Accuse durissime, (mentre da Pietro Tidei arriva la richiesta di dimissioni dell’assessore D’Antò) soprattutto perché Sel rincara la dose, affermando che quanto fatto finora dai 5 Stelle “evidenzia paura di prendersi responsabilità, diffidenza, mancanza di fiducia nella struttura comunale e malcelata superiorità morale. E intanto – prosegue la segreteria di Sel – la città avrebbe bisogno di interventi radicali e veloci per ciò che riguarda le strade, il servizio idrico, la vertenza Enel, le partecipate, la raccolta differenziata e il Tpl, tutte questioni che il Movimento 5 Stelle in campagna elettorale agitava come clava contro la giunta di centro sinistra e per le quali sembrava avesse la soluzione in tasca”. A Sel, inoltre, non sono piaciute motivazioni del sindaco in merito alla rimozione della statua del bacio, che i vendoliani definiscono un’innocua struttura che i civitavecchiesi avevano imparato ad amare e che la stessa amministrazione non aveva esitato ad utilizzare come sfondo del suo cartellone estivo. “Fa specie – aggiunge Sinistra e Libertà – che il nutrito gruppo di ingegneri e laureati che compongono l’amministrazione abbia un orizzonte culturale cosi limitato da non capire il vero significato della statua e del suo titolo: una resa incondizionata all’amore, alla pace, alla fratellanza e alla concordia: difficile da far capire a chi si sente in guerra con l’ universo intero”. Accuse e polemiche che si aggiungono a quelle sollevate questa mattina da Giovanni Moscherini nel corso di una conferenza stampa: “Quella statua era ormai diventata un simbolo per Civitavecchia e per i civitavecchiesi – ha affermato l’ex sindaco – sarebbe bene che al termine dei tre mesi in cui sarà esposta in Normandia l’amministrazione comunale la riporti in città”. Come? Una soluzione Moscherini ce l’ha: “La fondazione americana proprietaria della statua sarebbe disponibile alla vendita. Cozzolino – ha spiegato l’ex sindaco – dovrebbe coinvolgere le banche, l’Autorità Portuale, Enel e Tirreno Power. Questi enti potrebbero fare un regalo alla città attingendo dai fondi per la cultura e per l’arte di cui dispongono. Il sindaco deve solo prendere atto umilmente che quella statua è amata da cittadini e turisti”.