I residenti nelle zone di San Liborio, via Terme di Traiano alta e Santa Lucia possono attrezzarsi per iniziare a fare la danza della pioggia. Sempre che l’antico rito indiano, in qualche modo, funzioni. La crisi idrica che sta interessando da tre giorni le zone a monte della città rischia infatti di perdurare se, nel frattempo, non arriveranno consistenti piogge a rimpinguare il fiume Mignone ormai in secca. L’unico acquedotto che serve le tre zone è infatti alimentato unicamente dal Mignone. La crisi idrica è stata oggetto questa mattina di un vertice svoltosi a Palazzo del Pincio, alla presenza del commissario prefettizio, di funzionari e tecnici del Comune e dei presidenti delle circoscrizioni. Nel corso dell’incontro, i rappresentanti delle circoscrizioni hanno chiesto per quali ragioni non siano stati eseguiti i lavori di realizzazione della bretella di collegamento al quartiere San Liborio e per quale ragione il Comune sia in possesso di pochissime autobotti. Al termine del vertice è stato stabilito di mobilitare il personale fino a domenica prossima e di istituire un numero verde, lo 0766542400, per richiedere l’ausilio delle autobotti. E solo grazie alle autobotti il parco acquatico Aquafelix è stato in grado di continuare la sua attività, altrimenti avrebbe dovuto chiudere i battenti con gravissime ripercussioni sul piano economico ed occupazionale. La situazione, fortunatamente, è nella normalità negli altri quartieri cittadini, in particolare in quelli serviti dall’acquedotto dell’Acea, che non sta dando alcun tipo di problema. Non possono invece stare tranquilli quanti risiedono alla Borgata Aurelia, a Pantano, Sant’Agostino, all’Ente Maremma e nella zona bassa della città. Il grande serbatoio di Aurelia è infatti servito in parte dal Mignone ed anche l’acquedotto dei Servizi Integrati della Tuscia sta dando qualche problema.