E’ un Pensiero del Lunedì particolare quello di questa settimana, il penultimo prima della sospensione che intendiamo fare in vista dell’inizio della campagna elettorale per le elezioni che porteranno all’elezione del Sindaco e a riempire le comode poltrone dell’Aula Pucci. Abbiamo voluto fare un borsino dei candidati alla carica di primo cittadino attualmente in campo, di quelli già ufficializzati e di quelli in pectore (che nella destra abbondano), a poco meno di due mesi dall’appuntamento elettorale. E cominciamo proprio dalla destra.
ERNESTO TEDESCO: Bah. Il bah dovrebbe già spiegare tutto. Abbiamo già avuto modo più volte di parlare dell’avvocato di Avellino (piuttosto, non capiamo perché se la sia presa tanto con questo nostro riferimento, visto che fu proprio lui, in una intervista dell’11 giugno 2019 su “Nuova Irpinia” a rivendicare, giustamente con orgoglio, le sue origini). Se ascolti il parere dei cittadini, magari leggendo quanto si scrive sui social a proposito dell’attuale amministrazione, hai già un’idea precisa. Ma se fossimo in lui ci faremmo alcune domande sull’attuale momento. La più importante: per quale ragione la signora Fabiana Attig, che mi ha bocciato quattro bilanci su quattro (è il caso di ricordare a chi non lo sa che il bilancio è il provvedimento più importante che si vota in consiglio comunale), adesso è diventata la mia più importante sostenitrice? Tanto basterebbe, a nostro parere, per dimostrare che qualcosa non quadra.
MASSIMILIANO GRASSO: Per certi versi fa anche tenerezza. Ha tanta di quella voglia di fare il sindaco che è arrivato al punto di autocandidarsi. E dentro Fratelli d’Italia così lo hanno apostrofato, “quello che si è autocandidato”. Il suo maggior problema, tra i tanti di natura politica dei quali si potrebbe parlare, è che proprio la stragrande maggioranza di chi conta tra i “Fratelli” civitavecchiesi lo vede come il fumo negli occhi, o come il toro vede la muleta. Insomma, è un autocandidato a serio rischio di impallinamento e che comunque non favorisce di certo l’unità nella destra locale. Auguri.
MISTER X: Se ne parla da giorni senza farne il nome. Per qualcuno è un professionista, per altri un uomo che viene dal mondo imprenditoriale, per altri ancora un rappresentante delle istituzioni. A “primo acchitto”, per usare un termine civitavecchiese, può essere l’unico in grado di rianimare il “campo stretto” dello schieramento locale di destra, quello che, oltre a mettere d’accordo tutti, potrebbe avere davvero qualche chanches di giocarsela fino in fondo.
PAOLO POLETTI: Partito con Leali, Legali e Liberi all’insegna del rinnovamento, della trasparenza e della buona politica, nelle ultime ore, oltre all’appoggio di Forza Italia, Noi Moderati e Azione, ha incassato anche quello di Italia Viva, con Marietta Tidei che, come abbiamo visto, da un punto di vista strettamente elettorale a Civitavecchia ha un valore molto importante. Ma al di là degli endorsement che sta ricevendo da diverse parti, la sensazione è che, attraverso il confronto diretto coi cittadini, il suo consenso stia crescendo di giorno in giorno e questo in una competizione elettorale locale ha un significato notevole. Insomma, in questo ipotetico borsino elettorale le sue quotazioni appaiono in grande rialzo.
Si può dire che a Civitavecchia si fa grande il campo al centro e che a destra e sinistra i campetti sono sempre più stretti. Chissà che questo modello non faccia venire qualche strana idea a livello nazionale?
VINCENZO D’ANTO’: Parte in vantaggio, rispetto agli altri delle formazioni cosiddette tradizionali, quelle insomma che hanno un partito alle spalle, essendo stato il primo la cui candidatura è stata ufficializzata. Può arrivare al ballottaggio, sfiorato cinque anni fa dalla collega di consiglio comunale Daniela Lucernoni che veniva però da cinque anni di governo cittadino a Cinque Stelle apparso poco brillante alla maggioranza dei cittadini. Lui si è fatto cinque anni di sana opposizione, ma rischia di pagare il progressivo appannamento del movimento pentastellato.
ROBERTA GALLETTA: Potrebbe davvero essere l’outsider della competizione elettorale. In fondo mette l’anima in tutte le cose che fa e dal punto di vista dell’impegno non si può dirle assolutamente nulla. Certo, non ha un apparato di partito alle spalle e fare il sindaco non è la stessa cosa che organizzare manifestazioni di carattere storico e culturale, però si sta muovendo a 360 gradi e può contare sull’apprezzamento di un discreto numero di civitavecchiesi. Chissà…
CRISTIAN BUFI: E’ il candidato di Risorgimento Socialista. Abbiamo detto tutto.
VITTORIO PETRELLI: Se non ci sbagliamo è stato candidato a sindaco anche nelle ultime due elezioni comunali. Questa per lui sarà quindi la terza volta (sempre che non ce ne dimentichiamo qualcun’altra). Nelle altre occasioni non è mai arrivato al ballottaggio. Non si vede per quale ragione, sinceramente, dovrebbe arrivarci questa volta. Per carità, anche lui si sta impegnando a fondo, lo trovi dappertutto. Vedremo.
MARCO PIENDIBENE: E’ per la seconda volta candidato sindaco della sinistra. Nella precedente circostanza, era il 2006, non ebbe successo. In questa occasione ha perso il sostegno dell’ala centrista dello schieramento, di quella Italia Viva che con Marietta Tidei a Civitavecchia a livello elettorale può vantare una notevole rappresentatività. La stessa area portuale del Pd, che sicuramente lo sosterrà con convinzione e lealtà, non è sembrata affatto convinta della scelta. A occhio e croce rischia di non arrivare al ballottaggio. Ma possiamo sbagliarci.
2 Comments
giovanni
Sarò io strano ma dentro questo elenco non ci vedo qualcuno che mi possa convincere a votarlo.
MISTER X ” rianimare il “campo stretto” dello schieramento locale di destra” mi incuriosisce ma se fosse un imprenditore sarei preoccupato perchè a Civitavecchia abbiamo un tragico esempio: tanti anni fa Riccucci che era un imprenditore che con la COMECI dava lavoro a 2 o 300 operai con la costruzione di TVN pensò di entrare in politica ma non a sinistra.
il risultato fu nefasto perchè la sinistra organizzò una serie di scioperi e lavori fatti male che portarono al fallimento dell’azienda fregandosene dei tanti disoccupati e dell’entrata al posto della sua azienda di ditte forestiere.
Non vorrei che si ripetesse qualcosa di simile perchè le teste attuali non sono tanto convincenti.
Rufus TerraNera
Ma almeno uno dei candidati ha detto qualcosa sul ritorno a civitavecchia dell’ufficio di collocamento?
Se non riescono nemmeno in quello o nella riqualificazione del mercato o delle “carcerette” figuriamoci come affronteranno la fuga di enel.
Vai che tedesco ha avuto una botta di sedere nell’esser stato silurato.