Una conferenza stampa all'insegna dei dati, delle molte domande dei giornalisti e delle risposte, puntuali, del presidente dell'Autorità Portuale, l'onorevole Fabio Ciani. In primo piano il "valore" del traffico delle navi da crociera per il porto di Civitavecchia.
Lo spunto, la sollecitazione sono venuti da alcuni articoli e servizi televisivi che, nei giorni scorsi, dati alla mano, mettevano in evidenza come una parte consistente della torta da spartire finiva a Roma. E da questa affermazione è partito il presidente Ciani, per ricordare che Civitavecchia è il porto di Roma, e che il richiamo dei crocieristi è per Roma, altrimenti non si arriverebbe ai quasi due milioni di passeggeri e alle 924 navi dello scorso anno. "Questo non significa -ha sottolineato il presidente- che Civitavecchia sia subalterna. E' un dato di fatto, al quale va però accompagnato quello dei più di mille occupati nel settore, senza voler aggiungere l'indotto. Certo le navi comportano dei pesi, ma stiamo prendendo le contromisure per ridurre l'inquinamento. Abbiamo anticipato di otto mesi dall'entrata in vigore della nuova legge l'obbligo di utilizzare in porto combustibile a basso tenero di zolfo". Dunque oneri, ma anche la nota positiva di un settore in espansione che porta ricchezza e che ha buone prospettive di crescita. "Dobbiamo puntare sui crocieristi abituali – ha detto il presidente Ciani-, quelli che ogni hanno raggiungono il Mediterraneo, magari per la seconda o terza volta. E' una tipologia di turista molto diffusa, che certo non ha più voglia di ripetere lo stesso itinerario, andando per l'ennesima volta a visitare Roma. Noi dobbiamo "catturare" questo tipo di turista." Un compito da Pro Loco, da assessorati al turismo dei vari comuni, ma il presidente Ciani ha confermato che l'Autorità Portuale non si tira indietro in questa azione promozionale, facendo riferimento agli incontri promossi con gli enti locali, per valutare le offerte da mettere in vetrina. In questo contesto sarà molto importante Miami 2010, dove il territorio di Civitavecchia dovrà presentarsi con le sue proposte migliori per attirare i tour operators. "Occorre un supporto economico e amministrativo -ha ancora detto il presidente Ciani -. Il coinvolgimento diretto della Regione, delle Province di Roma e Viterbo, dei comuni. Sarebbe un lancio di grande impatto". Per quanto riguarda poi la questione legata alla scarsa incidenza delle imprese locali in alcuni settori, primo fra tutti quello del servizio dei pullman, il presidente ha fatto riferimento al rapporto diretto che c'è fra la catena mondiale dei tour operators e le aziende. Ha ricordato che l'offerta locale non supera le 10 unità, quando in alcuni giorni sono in movimento fino a 200 pullman. Nel corso della conferenza stampa sono state fornite le cifre della "catena del valore portuale nel settore crociere". Alcuni dati: 900.313 passeggeri in transito nel 2007, 1.061.557 lo scorso anno. Se ne sono imbarcati 335.834 nel 2007 e 370.692 lo scorso anno, ne sono sbarcati 349.954 nel 2007 e 386.367 nel 2008 per totale di 1.586.101 nel 2007 e 1.818.616 nel 2008; le navi in transito sono state 856 nel 2007 e 924 lo scorso anno. Molto fitta di cifre la tabella che riguarda gli introiti che sono venuti dal turn araound (5.942.913 euro) dal transito (4.617.772 euro), dalle provviste di bordo (2.750.000 euro), dal trattamento dei rifiuti di bordo ( 3.550.000 euro ) , dalla sicurezza ( 1.400.000 euro), dall'approvvigionamento idrico ( 300.000 euro ), dell'elettricità ( 190.000 euro ), dalle attività della Port Mobility ( 600.000 euro ). Per il bunkeraggio sono entrati 3.000.000 di euro, per i servizi degli ormeggiatori, piloti, rimorchiatori 7.392.000 euro, per lo ship chandler 4.000.000 di euro, per i diritti di agenzia 1.500.000 euro, per i servizi ai passeggeri 5.000.000 di euro, per il canone demaniale 2.300.000 euro. Il totale del costo diretto del traffico crocieristico, sempre riferito al 2008, è pari a 42.992.686 euro con 450 persone impiegate direttamente nel settore.
Molte le domande dei giornalisti con alcune che hanno riproposto la questione delle infiltrazioni mafiose in porto. Il presidente Ciani è stato categorico: "Noi siamo più che attenti e vigiliamo- ha detto -. Facciamo la massima attenzione al settore degli appalti. Bisogna invece evitare di alzare polveroni e creare un allarmismo che giova soltanto ai porti concorrenti". Il patto mafioso sul terminal Cina è basato su presupposti, perché il terminal è soltanto un'idea che non ha avuto nessun seguito. "Non si può costruire un castello su un'idea – ha detto ancora il presidente Ciani -. Non c'è nessun atto da parte nostra. E' bene alzare i livelli di guardia, ma su questioni concrete. Il riferimento alle infiltrazioni mafiose nel nostro porto nasce da due righe di un rapporto della DIA che si richiama al sequestro di merce contraffatta, rinvenuta in due containers cinesi in transito nel nostro porto"