Un accordo della discordia. Difficile definire in maniera diversa, anche se può sembrare paradossale, la vicenda del polverone che si è alzato dopo la firma del Protocollo d’intesa per il sostegno alla buona e stabile occupazione, la promozione della salute e sicurezza sul lavoro, la legalità e l’inclusione sociale, un documento tra il comune da una parte e la Cgil e la Uil dall’altra.
A restare fuori dall’unione, come evidente, è toccato alla Cisl, che attraverso il segretario regionale Enrico Coppotelli ha duramente criticato la scelta di chiudere l’accordo ignorando alcune modifiche chieste dalla sua sigla sindacale al documento. L’assessore al lavoro Piero Alessi ha cercato però di gettare benzina sul fuoco. Nella sua replica ha così fatto riferimento alla possibilità di approfondire i temi avanzati dalla Cisl, non però l’istituzione della delibera sul salario minimo di recente approvazione da parte della giunta Piendibene.
Ma Coppotelli ha ulteriormente rincarato la dose definendo proprio quella delibera inefficace, controproducente, soggetta a contenziosi e potenzialmente capace di schiacciare verso il basso i riferimenti retributivi dei lavoratori. Di qui la richiesta della Cisl di aprire un confronto nel quale stipulare un nuovo Protocollo o accordo quadro che escludano però la condizione di una soglia retributiva minima oraria, ma il riconoscimento ai lavoratori del trattamento economico complessivo previsto dai contratti collettivi nazionali maggiormente applicati, ribadendo la netta contrarietà all’accordo firmato da Cgil e Uil.
Una volta, parlando in termini sindacali, si parlava di autunno caldo. Quest’anno agosto è già rovente anche da quel punto di vista… Cambiamenti climatici?