Con una nota inviata al sindaco, al direttore generale ed al dirigente del personale, Massimo Bonomo della Cisl Fp e Fabio Napoleoni della Uil Fpl hanno chiesto un incontro urgente, prima della discussione del bilancio di previsione in consiglio comunale, per rivedere il valore del buono pasto, pari a 7 euro e 80 centesimi, e la disciplina sul diritto al buono pasto da parte del personale comunale.
“Nel contratto decentrato del 29 maggio 2007 – dichiarano Bonomo e Napoleoni – è previsto che “il personale dipendente acquisisce il diritto al buono pasto, nel caso siano rese almeno tre ore di lavoro, successive alle attività svolte la mattina”. Al riguardo, il contratto collettivo nazionale, prevede il diritto al buono pasto, con una prosecuzione nelle ore pomeridiane, propedeutica alla pausa pranzo non superiore alle due ore e non inferiore a trenta minuti. Inoltre, il valore del buono pasto deve corrispondere al reale costo di generi alimentari, che ogni singolo dipendente sostiene per il pranzo. Infine, nella lettura della spesa del personale anno 2011, si evince che, nelle retribuzioni del personale del Gabinetto del sindaco, si spendano per circa 11 dipendenti assunti ai sensi del decreto legislativo n° 267/2000 art. 90, circa 600 mila euro. Per questo – concludono Bonomo e Napoleoni – aspettiamo un cenno di riscontro, nel più breve tempo possibile, altrimenti saremo costretti a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente del Comune”.