Spese correnti: 47 milioni di euro, a fronte dei 55 del 2007 (- 14%). Spese in conto capitale: 39 milioni a fronte degli 8 dello scorso anno (+ 370%). Spese per rimborso prestiti: 22 milioni a fronte dei 6 del 2007 (+ 245%). Una manovra complessiva da 109 milioni di euro. Sono queste le cifre salienti che descrivono il bilancio di previsione del 2008, illustrato questa mattina all'aula Pucci nel corso della prima delle due sedute dedicate (la prossima domani mattina alle 9) dall'assessore al Bilancio, Pasqualino Monti. “Non si vogliono e non si possono nascondere in questa sede – ha esordito l'assessore – le difficoltà incontrate nella predisposizione del bilancio, derivanti in particolare da un considerevole livello di spese correnti consolidate negli anni e in buona parte insopprimibili, nonché il venir meno di alcuni cespiti di entrata aventi carattere non ricorrente”.
Quindi l'approccio al bilancio è stato quello di “fare di necessità virtù, per una gestione finanziaria dell'ente impostata secondo le regole del buon padre di famiglia”, ha precisato ancora Monti. Detto questo, intanto, non sono stati chiesti “ulteriori sacrifici alla cittadinanza” e quindi non si è fatto ricorso alla “leva fiscale”. La prima conseguenza di ciò è stata “una “riduzione del volume complessivo delle spese, con contrazione di alcuni servizi”, anche per il venir meno – come si accennava – di alcune significative voci di entrata (8 milioni di Ici da fabbricati “D”, 2 milioni di fondi Enel, 2 milioni e mezzo circa i differenziale Swap) che complessivamente fanno registrare un meno di 13 milioni circa. Contestualmente si è dovuti ricorrere al “congelamento temporaneo delle proposte di Peg avanzate dai vari dirigenti di concerto con i rispettivi assessori”. Se la spesa corrente si è ridotta quindi di circa 8 milioni l'assessore ha voluto sottolineare come sia stata incrementata quella in conto capitale, per “finanziare gli interventi previsti nel piano annuale delle opere pubbliche attraverso il ricorso a contributi degli enti sovraordinati”. Quanto all'ammortamento dei prestiti restano sostanzialmente invariate le rate di rimborso.
E ancora: “L'amministrazione – ha chiarito ancora Monti – è riuscita a ottenere la reiscrizione in bilancio di residui che erano stati oggetto di perenzione amministrativa (in sostanza fondi rimasti sospesi e che sono stati riattivati, ndr)”. Quindi in conclusione tre le linee guida: “abbattimento del debito” (che passa da 83 milioni a 76 milioni); priorità a tutte le “spese inderogabili con particolare attenzione al sociale e alla scuola”, in vista comunque di un “abbattimento della spesa corrente e di un incremento di quella in conto capitale”; “progressivo miglioramento dei servizi pubblici locali”. Diversi sono stati gli interventi anche da parte del sindaco Moscherini, che dopo essersi soffermato in particolare sulla ristrutturazione in programma con le holding, ha elogiato la “saggezza e competenza tecnica dell'assessore Monti, che si sta differenziando anche per il suo modo nuovo di lavorare”.
Polemica l'opposizione, prima con Marietta Tidei (Pd) e poi con Marco Piendibene (Sinistra L'Arcobaleno). La prima ha sottolineato “l'assenza dal bilancio dei fondi derivanti dalla convenzione Enel, rispetto alla cui destinazione pertanto il consiglio comunale sarà di nuovo estromesso da ogni decisione, mentre va detto che la voce delle spese in conto capitale è composta esclusivamente dai 17 milioni della bretella e dai 15 del Docup”. Molto duro sul piano strettamente politico Piendibene che ha attaccato pesantemente l'assessore allo Sviluppo Alessio De Sio, sottolineando che “sul fronte della progettualità di cui ha parlato l'assessore Monti in realtà nel bilancio non c'è traccia” evidenziando che in particolare “lo Sviluppo, ma anche i Lavori Pubblici, e l'amministrazione nel suo insieme non hanno prodotto quanto potevano. Fermo restando che lo Sviluppo è certamente un assessorato sotto organico – ha detto ancora Piendibene – da questo punto di vista non esistono alibi per l'assessore De Sio”. In generale l'opposizione ha comunque lamentato l'assenza – oggettivamente grave in verità – della gran parte della giunta e del presidente della Commissione Bilancio, Alvaro Balloni, a una discussione importante come quella di stamattina. Resta da vedere se queste assenze siano imputabili – come sembra – ai noti e continuati dissidi politici interni alla maggioranza delle larghe intese. Domani si vedrà.