Novità clamorose nell’intricata vicenda relativa all’incremento del capitale della società per l’Interporto. L’aumento del capitale, deliberato dall’assemblea straordinaria dei soci della Icpl a seguito di un grosso deficit nel bilancio, è stato al centro dell’incontro svoltosi questo pomeriggio a Palazzo del Pincio tra il commissario prefettizio Angelo Di Caprio e gli ex consiglieri comunali dell’Udc e del centro sinistra.
All’ordine del giorno l’opportunità o meno da parte del Comune di partecipare all’incremento del capitale sociale attraverso il versamento di tre milioni di euro, pena la perdita di parte delle quote azionarie. In tal senso l’orientamento del commissario è quello di andare al versamento della quota minima prevista e che ammonta a 900.000 euro da versare entro un anno. La quota azionaria del Comune diminuirebbe, ma l’articolo 4 del patto parasindacale, comunque, tutela gli azionisti di parte pubblica che, anche nel caso di una riduzione delle quote dall’attuale 49%, divise tra Regione e Comune, non perderebbe le proprie prerogative all’interno della società. Ma sulla vicenda si addensano altre ombre inquietanti. Il commissario prefettizio non è stato informato della delicata situazione, né dal segretario generale Pompeo Savarino, né dal presidente dell’Interporto Giampaolo Scacchi, che comunque questo pomeriggio è stato sentito da Di Caprio. Non solo. Il giorno della caduta della giunta De Sio, ovvero il 23 maggio, è stata accesa un’ipoteca sui terreni dell’Interporto pari a 37 milioni di euro. Un fatto clamoroso e per il quale gli ex consiglieri d’opposizione chiedono che venga fatta chiarezza quanto prima.