La presentazione di una mozione consiliare per sospendere ogni ulteriore atto e la revoca della determina, oltre alla richiesta alla Asl Roma 4 di un confronto sul tema. Si è svolto ieri pomeriggio nella spazio Think Tank un incontro delle “Donne in difesa della legge 194”, il gruppo che ha preso parte alla manifestazione della settimana scorsa e che contesta l’iter portato avanti dal Comune per la concessione di una piccola porzione del Cimitero Nuovo all’associazione “Difendiamo la Vita con Maria” per l’inumazione dei feti.
Hanno partecipato al dibattito anche diversi consiglieri comunali di opposizione: Daniela Lucernoni del Movimento Cinque Stelle, Marco Piendibene del Partito Democratico e quello della Lista Civica, Carlo Tarantino, che hanno sottoposto all’attenzione del coordinamento delle donne un testo di una mozione da presentare in consiglio comunale che si prefigge la sospensione di ogni ulteriore atto successivo alla determina e la revoca della stessa. Questo atto sarà portato all’Aula Pucci, ma difficilmente passerà. Anche se dovesse passare, secondo “Donne in difesa della legge 194”, potrebbe non bastare per evitare quello che il gruppo definisce un subdolo attacco alla legge 194 del 22 maggio del 1978, la famosa legge che ha depenalizzato l’aborto e ne ha disciplinato le modalità di accesso. Resterebbe comunque in piedi, infatti, il protocollo d’intesa tra la Asl Roma 4 e la onlus “Difendiamo la Vita con Maria”, che l’azienda sanitaria approva e sottoscrive per l’inumazione dei prodotti abortivi, per i quali non è stata fatta richiesta di sepoltura da parte dei genitori, o chi per essi, nelle prime 24 ore dall’espulsione del feto”, con gli oneri economici a carico della onlus. Quindi in sostanza, l’associazione potrebbe comunque avere il diritto di “conservare, prelevare e trasportare i prodotti abortivi del presidio ospedaliero, fatto salvo il diritto dei genitori, nelle prime 24 ore dall’espulsione del feto, a provvedere all’inumazione”, come si legge nel protocollo d’intesa, per poi trovargli una collocazione, magari fuori Civitavecchia, in un altro cimitero o spazio dedicato. “Diventa necessario – affermano “Donne in difesa della legge 194” – coinvolgere in un confronto diretto la dirigenza della Asl Roma 4 per capire come si sia arrivati a questa convenzione”. La palla, quindi, passa al direttore generale dell’azienda sanitaria, Giuseppe Quintavalle che dovrà concedere o meno l’incontro.
2 Comments
Max
La libertà è un sentimento bidirezionale care signore, altrimenti la vostra libertà va ad interferire con la libertà di chi pensa che questi feti sono essere umani a tutti gli effetti, ed a quel punto la libertà viene minata dalla vostra prepotenza, doppia oserei dire.
luce
Mi piacerebbe scambiare 2 parole con queste “streghe”.