“Reputo opportuna la decisione dell’azienda sanitaria, che così va a tutelare sia la laicità delle istituzioni che il pieno esercizio del diritto all’autodeterminazione da parte dei genitori”. Lo afferma il consigliere regionale di Italia Viva, Marietta Tidei dopo la decisione della Asl Rm4 di revocare, lo scorso 17 febbraio, gli atti relativi al protocollo d’intesa con l’associazione Difendere la vita con Maria.
“L’associazione ha un chiaro orientamento confessionale – continua Tidei – è dichiaratamente contro l’aborto, che è un diritto acquisito, regolato dalle leggi dello Stato. Il cimitero dei feti avrebbe avuto, anche se inserito all’interno di una cornice pietistica, la funzione di vessillo contro l’interruzione volontaria di gravidanza. Cosa che uno Stato laico non può permettersi. Reputo inoltre opportuno che, attraverso la revoca degli atti, si ponga al centro del ragionamento il diritto all’autodeterminazione dei genitori. Questi, ai sensi di legge, possono, ma non sono obbligati, a chiederne l’inumazione. Nessuna associazione o confessione religiosa può sostituirsi alla loro volontà né strumentalizzare la sofferenza legata ad un aborto, volontario o spontaneo che sia. Prendo atto dell’avvenuta presentazione, da parte del Consigliere regionale Giancarlo Righini, di una interrogazione consiliare in merito all’area cimiteriale per i feti, che viene definita impropriamente “area cimiteriale per bambini mai nati”. Comprendo che l’occasione sia ghiotta per ricevere l’applauso della platea anti abortista, ma mi sembra decisamente improprio che si concluda, nell’interrogazione, che la madre perda “ogni diritto sul feto a favore dell’ente ospedaliero, che è libero di sceglierne le modalità di gestione”. E, di certo, non può essere un’associazione a carattere confessionale a decidere i destini dei resti abortivi né farne un manifesto politico. Bene ha fatto, quindi, la dirigenza della Asl Rm4 a revocare le delibere relative al protocollo d’intesa con l’associazione a difesa della laicità, dell’autodeterminazione e dei diritti delle donne. Bene ha fatto la Consulta delle Donne ad impostare la battaglia in questa maniera che si è rivelata efficace. Ora anche il Comune proceda di conseguenza”.
4 Comments
Giardi Paolo iardi@email.itgiardi@email.itgiardirdi@email-itdi@email.itemail.itpaolo.giardi@email.it.giardi@email.it
La Consigliera regionale Marietta Tidei sostiene la “laicità” delle Istituzioni in contrapposizione alla “confessionalità” d’un’associazione onlus, senza considerare che anche quest’associazione è “laica” perchè tale aggettivo significa “non appartenente al clero”…. e NON “laicista”: che significa “indipendente dai dettami di una chiesa confessionale”.Inoltre : “l’orientamento confessionale ( non soltanto cattolico!) contro l’aborto ( secondo la legge 194/1978)” è stato disatteso non soltanto dalle chiese religiose ma anche dalle Istituzioni democratiche ( per definizione “laiche”: NON LAICISTE): per esempio dal promulgatore della legge 194 Presidente della Repubblica LEONE che non solo non ha sentito i pareri dei Comitati etici ma ha misconosciuto il diritto fondamentale-universale del Concepito a nascere fisiologicamente….E la scienza biologica insegna che “un nuovo essere UMANO si costituisce nel momento in cui il corredo cromosomico genitoriale si sostanzia nella fase dello zigote( cioè : entro i cinque giorni dal coito fecondante)”. La legge sulla interruzione volontaria della gravidanza è legittima soltanto se l’èquipe medica del consultorio constata ( in scienza e coscienza) che la gestante corre un rischio imminente di menomazione psico-fisica per se stessa o per il concepito….Se non esiste tale pericolo sanitario la Ivg dev’essere inibita – cioè rifiutata- alltrimaenti si incorre nel delitto di “embrionicidio”! E ancora:Chiedere di inumare i “prodotti abortivi” NON è un atto “pietistico” bensì un atto “pietoso” per chiunque lo attui. E, a nessuno ( compresa la Consigliera regionale)è permesso di insinuare che l’atto di pietà ( naturale o confessionale che sia) sia furbescamente orientato a minare le basi “democratiche” (???) della legge 194….la quale , a mio parere, andrebbe sottoposta alla Corte Costituzionale per Illegittimità versus l’articolo 2 della Costituzione che “riconosce i diritti INVIOLABILI dell’uomo “….e: qualcuno del mondo scientifico( biologico ed bio..etico) mi dovrebbe spiegare perchè un essere vivente ( che ha iniziato la sua avventura creaturale umana fin dal momento dello zigote) possa essere ” disperso come prodotto abortivo”…anche quando nessuna autorità supra partes ne abbia dimostrato la pericolosità erga omnes!
Distintamente .Un medico che ha scelto di difendere la vita.
Roberta
A parte le sue “argomentazioni” farneticanti e inconsistenti, comunque… complimenti per il nome! 😀
Marina
Mi spiace ma la legge 194 è e resta intoccabile. Sarebbe bene che i medici si occupino dei vivi e delle emergenze attuali. Tanto rumore per nulla.
V.Oliviero.
Sempre stata incnsistente.