L’Italcementi raffredda i rapporti all’interno della maggioranza di centro sinistra. Questa mattina i lavori della commissione urbanistica che doveva prepare il consiglio comunale già fissato per giovedì prossimo si sono conclusi con l’approvazione sul filo di lana della delibera predisposta dall’amministrazione comunale. Al momento del voto, infatti, i due rappresentanti di Sel, Agostini e De Crescenzo e il consigliere del Pd, Flavio Magliani, sono usciti dalla stanza.
Il provvedimento, quindi, è stato approvato con quattro voti favorevoli (Tidei, Tomassini, Lungarini e Santori) e tre contrari (De Paolis, Nunzi e Frascarelli). “Avevamo chiesto una riflessione di altre due settimane per valutare meglio il provvedimento – spiega il vendoliano Giulio Agostini – ma questo periodo non ci è stato concesso. A quel punto abbiamo preferito uscire dall’aula, pur di non votare contro. Adesso il sindaco ci accuserà di non rispettare i patti, ma da parte sua c’è stata una totale chiusura rispetto alle istanze che avevamo presentato”. E il primo cittadino, dal canto suo, chiama tutti ad assumersi le responsabilità. “Il provvedimento dell’Italcementi – spiega Tidei – era presente nel programma che abbiamo presentato agli elettori. Prendiamo atto che Sel, dopo averlo condiviso, oggi abbia detto di non essere pronta ad approvarlo. Mi auguro che giovedì in consiglio la delibera, che peraltro loro stessi hanno contribuito ad elaborare, sia approvata dall’assemblea cittadina. Qualora, poi, il provvedimento non dovesse passare, ciascuno si assumerà le proprie responsabilità. Vale comunque la pena di sottolineare, per l’ennesima volta, che stiamo parlando di un’area dove insistono volumi enormi, a grande impatto ambientale e che verrebbe totalmente riqualificata attraverso un intervento urbanistico non pesante, nel quale sarebbero anche comprese case popolari”. Un ultimo accenno il sindaco lo dedica alla questione servizio idrico. “Le sentenze vanno rispettate, tutte, non solo quelle che riguardano Berlusconi. C’è una sentenza del Consiglio di Stato che nomina un commissario ad acta per trasferire il servizio idrico ad Acea Ato2. Non mi sembra ci possano essere altre scappatoie”.
Adesso bisognerà vedere cosa accadrà giovedì prossimo all’Aula Pucci, quando il provvedimento tornerà ad essere discusso prima della definitiva approvazione. Saranno sufficienti 72 ore per ricomporre la spaccatura determinatasi questa mattina? E qualora non fossero sufficienti, la maggioranza avrà comunque i numeri per licenziare il provvedimento? Se i sette consiglieri cosiddetti malpancisti dovessero confermare i loro disturbi all’apparato digerente e, così come avvenuto questa mattina uscissero dall’aula, la maggioranza si troverebbe con soli 8 voti, gli stessi della minoranza. A quel punto, guarda caso, potrebbe diventare determinante il voto di Pierfederici. Chi lo avrebbe mai detto…