Tre punti di vista. Tre modi di riflettere e commentare la giornata di domani, 8 marzo, dedicata alle donne. Gli interventi sono quelli della delegata alle pari opportunità della giunta Moscherini, Alessandra Pisani, della ex delegata alle pari opportunità di Palazzo del Pincio, Damiria Delmirani, e di due giovani donne impegnate nella vita politica e amministrativa locale, le forziste Emanuela Mari e Simona Galizia. Leggi gli interventi. L'8 Marzo, una data da dimenticare?
L'interrogativo è d'obbligo tenendo conto che ancora oggi dobbiamo registrare, quotidianamente, attraverso gli organi di stampa notizie ove in moltissimi casi la donna viene considerata " oggetto," in una società ,dove ancora prevale la forza che si identifica con l'uomo.
Le continue violenze fisiche e psicologiche tendono a mantenere la donna in condizioni di inferiorità o subalternità che partendo dalla famiglia si riflettono nei vari ambiti lavorativo, sociale ,culturale e politico. Raggiungere traguardi istituzionali risulta ancora oggi oggettivamente difficile e complicato. Poche risultano essere le cariche ricoperte al femminile (Ass.ri Comunali, Provinciali, Regionali, Sindaci etc.) . Anche nell'ambito manageriale delle aziende pubbliche e private le donne sono in netta inferiorità . Negli ultimi 50 anni la legislazione a tutela delle donne , ha fatto notevoli passi avanti, dovuti essenzialmente al grande impegno delle stesse, le quali hanno saputo imporsi attraverso atti individuali e movimenti organizzati.
Il mio contributo, in quanto delegata del Sindaco alle Pari Opportunità , consiste nel tracciare un cammino verso la consapevolezza delle potenzialità che ogni essere umano possiede, sollecitando la più ampia partecipazione delle donne locali , rendendole ‘ protagoniste assolute', attraverso proposte ed azioni concrete. Attraverso la mia piccola esperienza annuale ho riscontrato molte difficoltà nell'operare , inizialmente attraverso i miei propri mezzi (sappiamo tutti che i delegati operano gratuitamente e le telefonate, gli spostamenti ed il tempo messo a disposizione sono puro volontariato). Ricordo i primi contatti avuti con alcune donne in difficoltà, ricevute in macchina perché sprovvista anche di un luogo dove poterle incontrare. A volte ho anche avuto problemi oggettivi sul posto di lavoro, perché trovata davanti alla disperazione di donne ma anche uomini, venivo cercata dove erano sicuri di potermi trovare, ignari di crearmi problemi con il mio Istituto. La tenacia nel voler aiutare comunque la gente mi ha portata a lottare per ottenere le mie piccole vittorie, sono riuscita a conquistarmi una stanzetta presso l'assessorato allo Sport dove da pochi mesi a questa parte ricevo finalmente senza grossi problemi , due volte a settimana nei giorni di martedì e giovedì tramite appuntamento. Anche se può sembrare esiguo il mio contributo, posso dire con tutta onestà di aver lavorato molto per aiutare i singoli casi, a volte sono stata personalmente alla Caritas o in alcune parrocchie a ritirare i pacchi a persone che a motivo della loro timidezza o impossibilità nello spostarsi avevano timori e vergogne anche solo nel varcare la soglia di quei luoghi. C'è stato chi ha avuto un aiuto nella ricerca di un posto di lavoro, chi è stato accompagnato a Roma presso grandi enti di volontariato quali ‘la casa internazionale della donna' per sostenere dialoghi con una psicologa dopo violenze subite o presso la Prefettura di Roma per riuscire a risolvere problematiche relative alla burocrazia. Posso dire di aver pianto e lottato insieme ad alcune persone, ma di aver condiviso momenti irripetibili di gioia e gratificazione nel vedere che il mio singolo contributo ha dato un'altra possibilità o a volte anche un solo sorriso a queste persone meno fortunate di me. Ho lavorato in simbiosi con alcune dipendenti comunali per far si che anche il nostro Comune potesse avere al suo interno un Comitato Pari Opportunità e siamo insieme riuscite ad ottenerlo. Attraverso il contatto con la comunità gay civitavecchiese ho potuto capire quanto fosse necessario istituire anche qui a Civitavecchia un ambulatorio MST cioè per le malattie sessualmente trasmissibili,un luogo in cui trovare informazione , prevenzione cure e sostegni psicologici. Una tale iniziativa ritengo sia importante non solo per la piccola parte degli omosessuali ma realmente utile per tutti, nella fattispecie i nostri ragazzi, che proprio per l'inesperienza sono portati a fare errori che potrebbero costare loro la vita. Affinché ciò avvenga mi sto battendo in maniera tangibile, organizzando incontri (Asl RmF , Scuola e Servizi Sociali) volti al raggiungimento di tale obiettivo.
Nel mio programma come ho già espresso nei giorni passati vi è la proposta di coinvolgere anche la nostra città nell'iniziativa sperimentale del Ministero per le Pari Opportunità in collaborazione con l'Ania ,delle cosiddette ‘Scatole Rosa', finalizzate alla tutela e salvaguardia della donna in auto preda di violenze , aggressioni , guasti meccanici e incidenti stradali. Anche per questa ultima iniziativa mi sto muovendo in maniera concreta, incontrando gli esponenti delle locali associazioni e forze dell'ordine. Una particolare attenzione ho indirizzato al problema handicap notevolmente diffuso nella nostra città, specialmente nel periodo estivo attraverso i grandi afflussi di croceristi che pur di non rinunciare al sogno di una crociera, appena sbarcati si trovano a dover affrontare notevoli disagi a motivo delle svariate barriere architettoniche in alcune aree della città, non ancora superate. Anche in questo caso mi sono resa disponibile ad un confronto per il superamento di tali problematiche , con personaggi che nell'ambito comunale si stanno già occupando di tale problema.
Sicuramente ciò che ho fatto nei sopracitati ambiti sono piccoli gesti, ma sono convinta che a volte anche un semplice gesto può scatenare una presa di coscienza collettiva; mi viene in mente l'atto compiuto circa 54 anni fa da una donna di colore , Rosa Louise Parks. Tornando a casa in autobus e, considerando che l'unico posto a sedere libero era nella parte anteriore del mezzo, quella riservata ai bianchi, andò a sedersi lì. Poco dopo salirono sull'autobus alcuni passeggeri bianchi, al che il conducente le ordinò di alzarsi e andare nella parte riservata ai neri. Rosa però si rifiutò di lasciare il posto a sedere e spostarsi nella parte posteriore del pullman: stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe (per giunta costretta anche a stare in piedi), ella rimase al suo posto. Il conducente fermò così l'automezzo, e chiamò due poliziotti per risolvere la questione: Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine.
Un semplice atto di coraggio determinò un cambiamento radicale di pensiero del popolo americano che si espresse attraverso una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America che decretò, all'unanimità, incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell'Alabama.
Lo stesso King scrisse sull'episodio descrivendolo come "l'espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà" "Rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future".
Se una sola donna attraverso la sua forte determinazione riuscì ad imprimere un cambiamento radicale nella società americana, mi chiedo, non sarà molto più semplice per noi donne unite, riuscire nella nostra comunità cittadina ad affermare un effettivo valore di parità tra i sessi?
A questo punto non servirà più celebrare l'8 Marzo.
Alessandra Pisani
Civitavecchia 06/03/09
C'è poco da festeggiare! Le cronache degli ultimi tempi ci rappresentano uno spaccato di vita italiana che è a dir poco desolante se non raccapricciante!
Aggressioni, stupri, omicidi, violenze, abusi sui minori, forte mortalità giovanile conseguente ad abuso di alcool e droghe. Ed oggi vorremmo ripetere un rito banale superficiale, che nulla rappresenta dell'origine di quell'infausto giorno, solo per alimentare il business che ruota attorno ad ogni festa? In questo momento di crisi occupazionale ed economica?
Non possiamo ancora farci prendere in giro da tutti coloro che vogliono regalarci un solo giorno di gloria! Noi ci siamo ogni giorno dell'anno, anche se, in una società ancora fortemente maschilista, molti fingono di non vederci, anzi ci emarginano.
Come donna che ha rivestito un ruolo politico per le Pari Opportunità e che nell'esercizio dello stesso ha perseguito obiettivi concreti e tangibili nell'interesse superiore della collettività, oggi dico a tutte le donne, figlie, madri e nonne, a tutte coloro che vivono e agiscono nei diversi posti di lavoro o nelle famiglie o nelle associazioni e soprattutto nei luoghi educativi: "è finito il tempo dell'invito alla riflessione. E' giunta l'ora dell'azione.
Abbandoniamo i percorsi effimeri e riappropriamoci del primato del nostro ruolo. Recuperiamo quei valori essenziali che sono il fondamento del nostro essere donne italiane e con uno scatto di orgoglio dimostriamo che siamo capaci di rivoluzionare e ricostruire una nuova società, un nuovo Stato.
Recuperiamo e valorizziamo le nostre innate capacità di intuizione, il nostro pragmatismo, la nostra forte sensibilità, il fondamentale ruolo educativo ed esercitiamoli nelle famiglie, nei posti di lavoro, nelle scuole, nella società a tutela dei nostri figli, delle nuove generazioni e di quelle che verranno.
Cogliamo l'occasione che purtroppo ci si presenta, la crisi mondiale.
Che sarà uno strumento eccezionale per la rinascita delle coscienze individuali e collettive.
CIVITAVECCHIA, 07 MARZO 2009
DAMIRIA DELMIRANI
Ex Delegata alle Pari Opportunità (2001/05)
Per anni le donne hanno ricordato i loro diritti attraverso questa ricorrenza, l'emancipazione femminile passa anche attraverso questa data che spesso permette di dare voce alle donne di tutte le età impegnate in tutti i campi. L'otto marzo non deve essere scambiato per una festa di divertimento ma deve invitare a riflettere.
Per secoli le donne hanno subito la condizione di inferiorità in cui la società antica le obbligava a vivere.
Da giovani donne che ricoprono un ruolo istituzionale, grazie al consenso popolare ricevuto, cui sembra giusto puntare il focus sul mondo della politica, italiana e cittadina.
Il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che abbiamo avuto l'onore di conoscere, ha toccato con mano nel corso del suo primo anno e mezzo di mandato temi importanti e qualificanti per l'universo femminile come lo stalking, o la prostituzione. Temi che se non affrontati nella giusta logica diventano "vetriolo" allo stato puro. L'ottimo lavoro svolto dal ministro è sotto gli occhi di tutto il paese, nonostante la sua giovane età.
Poi per noi diventa naturale passare dal panorama nazionale a quello cittadino, anche se la nostra è una piccola realtà.
A livello comunale purtroppo Civitavecchia ha ancora poche donne presenti in consiglio comunale, due su trenta è una percentuale misera, per non parlare poi della giunta dove la presenza femminile è pressoché assente. Diverso fortunatamente è per due Presidenti Circoscrizionali su 4.
Nella convinzione che non servano le "quote rosa" per far accedere le donne al mondo della politica perché esistono donne culturalmente e amministrativamente preparate ed in grado di ricoprire ruoli istituzionali egregiamente, in alcuni casi meglio degli uomini, possiamo affermare che spesso le donne vengono "IMPOSTE " e non "PROPOSTE" come avviene per gli uomini.
Tra l'altro l'imposizione arriva sempre da alcune logiche di potere che mostrano legami più personali che politici.
Nonostante quanto esposto sino a qui, siamo orgogliose di essere civitavecchiesi e di avere un modello politico da seguire, dalla quale riceveremo molto volentieri lezioni di politica e di stile, doti che si fondono insieme sotto il nome della Senatrice Mafalda Molinari, un esempio per chi ama la politica nel senso nobile del termine.
La Senatrice Molinari ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà in futuro una ricchezza per il nostro territorio, l'unica donna che ha saputo svolgere il suo ruolo istituzionale restando sempre legata e attenta ai bisogni della propria città, un esempio per la città e per la politica cittadini che andrebbe ricordato in più occasioni.
I nostri auguri per la festa della donna quella con la D maiuscola vanno a lei, in primis, con la speranza che crescendo sapremo assomigliargli almeno un pochino e naturalmente a tutte le donne che ogni giorno contribuisco a migliorare qualche sfaccettatura dell'esistenza umana.
Consigliere Emanuela Mari
Consigliere Simona Galizia